PADRE EFREM TRESOLDI PARLERÀ DELLA “BOOM ECONOMY”

Il direttore di Nigrizia interverrà domenica 17 giugno, alle ore 18,30, a Villa Fiorita su “Banche, armi e paesi in conflitto”. Non mancherà anche una riflessione su quanto sta accadendo in questi giorni nel Mediterraneo.


Padre Efrem Tresoldi

Padre Efrem Tresoldi, direttore di Nigrizia - la rivista dei missionari comboniani che costituisce da sempre un punto di vista autorevole sull’Africa - domenica 17 giugno, alle ore 18,30, interverrà alla ‘Festa per la rivoluzione in bicicletta’, in programma sabato 16 e domenica 17 giugno a Villa Fiorita, sul tema “Boom economy: banche, armi e paesi in conflitto”. Ma Tresoldi, nostro concittadino, non mancherà di volgere lo sguardo anche su quanto sta accadendo in questi giorni nel Mar Mediterraneo, considerato che il tema dell’immigrazione è sempre al centro delle sue attenzioni ed è un argomento che ha sviluppato in precedenti incontri, sempre nell’ambito di questa Festa.

«Come cittadini e cristiani siamo esterrefatti e indignati della decisione del ministro degli interni Matteo Salvini che impedisce alla nave Aquarius di portare in salvo nei porti italiani 629 migranti, salvati in acque territoriali libiche.» È quanto si legge su Nigrizia.it, che pubblica un appello dei missionari comboniani, sottoscritto anche da altri organismi, che poi prosegue così: «Il rifiuto di prestare soccorso ai migranti non ha precedenti nella nostra storia ed è in flagrante violazione delle convenzioni internazionali, di cui anche l’Italia è firmataria, che obbligano il soccorso in mare a chi è in pericolo di morte. Tra i migranti sulla nave ci sono oltre cento minori non accompagnati e sette donne incinte. Una cinquantina di migranti sono stati salvati mentre erano a rischio di morire annegati.»

«Chiediamo pertanto che il nuovo governo italiano – prosegue l’appello - ritorni sulla decisione presa dal ministro Salvini e dia immediatamente il benestare alla nave Aquarius di approdare a uno dei porti italiani più vicini a dove si trova ora la nave.»

«È vero, l’Italia non può essere lasciata sola – evidenziano i missionari comboniani - di fronte a un fenomeno migratorio che ha una portata enorme e implicazioni internazionali (specie nel bacino del Mediterraneo) che chiamano in causa l’attenzione e il peso geopolitico dell’Unione Europea. È quindi corretto e giusto che il governo italiano faccia sentire le propria voce a Bruxelles, chiedendo ai partner europei di farsi carico, anche loro, del dossier migranti. Ma nello stesso tempo l’Italia non può sottrarsi al dovere di accogliere persone che, in gran parte, cercano di costruirsi una vita migliore in Europa e che, in alcuni casi, fuggono da guerre e da regimi dittatoriali. È importante che l’Italia mantenga un doppio ruolo: essere un porto sicuro per i migranti e nel contempo non smettere di sollecitare l’Europa a trovare soluzioni percorribili.»

Per leggere il testo integrale dell’appello dei missionari comboniani, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 12 giugno 2018