CERNUSCHESI IN “MISSIONE” PER “ANNUNCIARE LA MISERICORDIA DI DIO“

Nella prossima Giornata missionaria mondiale, domenica 23 ottobre, un ricordo e una preghiera per le missionarie e i missionari cernuschesi, annunciatori della “misericordia di Dio, cuore pulsante del Vangelo”


Padre Emilio Spinelli, da oltre quarant’anni in Bangladesh

“Guardare alla missione ad gentes come una grande, immensa opera di misericordia sia spirituale che materiale”. È l’invito rivolto dal Papa, nel Messaggio per la Giornata missionaria mondiale 2016. Nel quale ricorda che “siamo tutti invitati ad uscire, come discepoli missionari, ciascuno mettendo a servizio i propri talenti, la propria creatività, la propria saggezza ed esperienza nel portare il messaggio della tenerezza e della compassione di Dio all’intera famiglia umana”.

“Annunciare la misericordia di Dio, cuore pulsante del Vangelo e proclamarla in ogni angolo della terra, fino a raggiungere ogni donna, uomo, anziano, giovane e bambino”, è la missione della Chiesa, chiamata a fare come il Padre, che “fin dal principio” si rivolge soprattutto alle creature “più fragili”, immedesimandosi “con i piccoli, gli scartati, gli oppressi”. Dio, infatti, “si fa prossimo a chi è nel bisogno per essere vicino a tutti, soprattutto ai poveri; si coinvolge con tenerezza nella realtà umana proprio come farebbero un padre e una madre nella vita dei loro figli”.

“Le donne, laiche o consacrate, e oggi anche non poche famiglie, realizzano la loro vocazione missionaria in svariate forme: dall’annuncio diretto del Vangelo al servizio caritativo”, è questa una particolare sottolineatura del Messaggio del Papa, che poi aggiunge: “Accanto all’opera evangelizzatrice e sacramentale dei missionari, le donne e le famiglie comprendono spesso più adeguatamente i problemi della gente e sanno affrontarli in modo opportuno e talvolta inedito: nel prendersi cura della vita, con una spiccata attenzione alle persone più che alle strutture e mettendo in gioco ogni risorsa umana e spirituale nel costruire armonia, relazioni, pace, solidarietà, dialogo, collaborazione e fraternità, sia nell’ambito dei rapporti interpersonali sia in quello più ampio della vita sociale e culturale, e in particolare della cura dei poveri”.

C’è anche un gruppo di religiose e religiosi cernuschesi – che si vorrebbe sempre più numeroso - che si prende cura delle sorelle e fratelli in situazioni di povertà, di emarginazione e oppressione. Lo ricordiamo in occasione della Giornata che la Chiesa Cattolica, il prossimo 23 ottobre, dedica alle Missioni ad gentes.

Suor Serena De Stefani è in Algeria, dove acquistano significato soprattutto i “piccoli fatti quotidiani che ci fanno sentire in armonia con l’ambiente totalmente musulmano in cui siamo inserite”.

Suor Anna Mandrini delle Piccole Sorelle del Vangelo è a Bari, dopo aver vissuto per anni ad Haiti. Equanima è il nome dell’associazione di promozione sociale in cui presta la sua opera, rivolta in particolare ai carcerati e ai loro figli.

Suor Maria Noemi Guzzi, dopo i tanti anni passati in Kenia e Costo d’Avorio, sta giungendo al termine del suo incarico di economa generale e responsabile dell’animazione missionaria della Congregazione delle Piccole Suore Missionarie della Carità fondate da don Luigi Orione.

Maria Assunta Formenti, missionaria laica, è da oltre vent’anni in Kenia. “Ho vissuto e vivrò tra i poveri – ha scritto nella sua ultima corrispondenza - condividendo ogni giorno le loro difficoltà. Quel che riesco a dare è ampiamente ripagato dall’accoglienza e dall’affetto che leggo negli occhi di chi mi circonda.”

Sara Alba è una cernuschese che ha fondato una scuola professionale in Uganda, in collaborazione con la diocesi di Jinja. La scuola vive delle offerte che giungono da Cernusco, tramite l’Associazione Balidhabene, e da privati. Tra i futuri progetti, c’è quello di aprire un bed & breakfast dove le ragazze diplomate dalla scuola possano lavorare.

Padre Emio Spinelli, missionario del Pime, è da oltre quarant’anni in Bangladesh, uno dei Paesi più poveri del mondo. Dove ora deve muoversi con molta prudenza, dopo i tragici attentati degli ultimi dodici mesi.


Don Antonio Perego, da quasi cinquant’anni in Africa

Don Antonio Perego, salesiano, in Africa da quasi cinquant’anni, sino a luglio 2015 è stato nella missione di Sakania, all’estremo sud della Repubblica Democratica del Congo, dove era incaricato della scuola media superiore frequentata da circa 400 studenti. Ora è a Kipusha, sempre in Congo, “per rilanciare la scuola del villaggio”.

Padre Efrem Tresoldi, comboniano, è direttore responsabile di Nigrizia, il mensile della sua congregazione. In precedenza era stato per quattordici anni in Sudafrica.

Padre Enrico Bertazzoli, prima in Bangladesh e poi in Brasile con il Pime, ora è con don Angelo Viganò a Perledo (Lecco), facendosi carico, in particolare, della cura pastorale della parrocchia di Gittana.

Padre Luciano Ghezzi, dopo le esperienze nelle Filippine ed in America, è attualmente alla Casa del Pime, l’istituto missionario a cui appartiene, di Sotto il Monte.

Non dimentica mai il Brasile, dove è stato per lunghi anni, don Sandro Spinelli: l’ultimo suo viaggio è dei primi mesi di quest’anno. Ha scritto: “ancora vedo povertà, ancora vedo difficoltà, ancora vedo sofferenze, un’instancabile solidarietà, affettuosamente vicina, mi dona e mi ridona la voglia di esserci.”

Don Matteo Invernizzi, della Fraternità di San Carlo Borromeo, è dallo scorso anno a Santiago del Cile, nella Parrocchia di San Bernardo, periferia sud della città.

La parrocchia di San Giuseppe Lavoratore è legata da particolare affetto a padre Wimal, dello Sri Lanka, che periodicamente visita la comunità, viene accolto nelle famiglie e aiutato nei suoi progetti.

Padre Lino, sacerdote della diocesi di Imphal in India, al confine con il Myanmar, conta amici nella nostra città e la sua ultima visita è dello scorso aprile per ringraziare ancora una volta chi gli ha donato una scuola per i bambini più poveri intitolata a Santa Madre Teresa di Calcutta

Ci sono, inoltre, numerose suore appartenenti a congregazioni missionarie che, dopo una più o meno lunga esperienza all’estero, ora sono rientrate in Italia, data la loro età avanzata. Le ricordiamo tutte con affetto e gratitudine.

Cernusco sul Naviglio, 17 ottobre 2016