“ABBIAMO BISOGNO DEL RISORTO, SE VOGLIAMO VIVERE UN’ESISTENZA REALMENTE NUOVA”

“Un’esistenza – scrive il prevosto - all’insegna di quella umanità che Gesù ha voluto condividere con noi fino all’estremo, nella sofferenza, nel dolore e nella morte.”

Il protagonista della festa di Pasqua è sicuramente Gesù, il Risorto. Ce l’ha ricordato il racconto degli Atti degli Apostoli, nella sua pagina introduttiva, quando afferma che tutto ebbe inizio dal fatto che “Egli si mostrò ad essi vivo”. Ma l’ha pure sottolineato Paolo, nel riportare la più antica confessione di fede della comunità cristiana delle origini, ricordando “che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, e che fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici”. Ed anche la pagina giovannea dell’incontro di Maria di Magdala con il Risorto lo ha messo in evidenza, grazie al cammino personale di questa donna che per prima ha avuto la grazia di riconoscere il Vivente. Ma, accanto a Gesù Risorto, ci sono anche altri due grandi protagonisti nell’evento pasquale: il Padre e lo Spirito Santo, entrambi richiamati dalle parole di Gesù.


Pasqua 2015: don Ettore accende il fuoco all’esterno della prepositurale (foto: G. Melzi)

Del Padre Gesù parla alla Maria di Magdala quando le dice: “Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre, ma va’ dai miei fratelli e di’ loro. ‘Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro’”.

Dello Spirito, invece, Gesù parla nella pagina degli Atti, per ben tre volte: viene ricordato, infatti, che Gesù aveva scelto gli apostoli per mezzo dello Spirito Santo, aveva loro promesso di essere battezzati nello Spirito Santo e di ricevere la forza dallo Spirito Santo. Nel mistero della risurrezione del Signore è dunque tutta la Trinità, cioè il Dio cristiano, che agisce a nostro favore e interviene perché possiamo ricevere la vita nuova. E questa vita ci è stata trasmessa proprio dal dono del Battesimo. Immersi nell’acqua della salvezza, abbiamo imparato a conoscere il vero volto di Dio e a fidarci di Lui. Tutta la nostra vita, dunque, è una vita pasquale, guidata dalla Trinità e legata strettamente ad essa.

Abbiamo bisogno di un Padre misericordioso, per essere in grado di affrontare le nostre debolezze e le nostre fragilità quotidiane. Abbiamo bisogno del Risorto, se vogliamo vivere una esistenza realmente nuova, all’insegna di quella umanità che Gesù ha voluto condividere con noi fino all’estremo, nella sofferenza, nel dolore e nella morte.

Abbiamo bisogno dello Spirito Consolatore, se vogliamo rinnovare la nostra speranza ed essere in grado di offrirla al mondo, vincendo così ogni paura e ogni forma di violenza, anche quella che viene da una visione errata di Dio, che trasforma la sua grandezza in sopraffazione e morte.

In questo giorno di Pasqua, chiediamo al Signore di vivere la stessa esperienza di conversione vissuta da Maria di Magdala. Se siamo alla ricerca di un Dio che non è il Vivente, ma semplicemente un prodotto della nostra mente, allora il Signore stesso ci viene incontro, nel modo più ordinario e quotidiano, al punto da arrivare a scambiarlo per il custode del giardino, e, chiamandoci per nome, si fa riconoscere come il nostro Maestro e come il Risorto, invitandoci ad annunciarlo a tutti. Sia questo il nostro augurio di Pasqua che ci scambiamo vicendevolmente, nella pace del Signore.

Don Ettore Colombo
Responsabile Comunità pastorale Famiglia di Nazaret

Per leggere i testi delle letture della Domenica di Pasqua “nella risurrezione del Signore” (Atti 1,1-8a; 1Corinti 15,3-10a; Giovanni 20,11-18), cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 27 marzo 2016