SCOLA: «SIAMO DIVENTATI SORDI ALL’AMORE DI GESÙ”

L’arcivescovo di Milano, incontrando gli sportivi ambrosiani in occasione del loro Giubileo, ha ricordato che “anche un grande calciatore se non cerca la vita autentica, alla fine non ‘tiene’, perché ci vuole forza e perseveranza per fare squadra. Raramente ho trovato un atleta che abbia potuto reggere per anni, anche dopo l’attività sportiva, se non ci sono il cuore e un’intelligenza in grado di indicare i limiti dell’agire e dell’uomo.”


«Quante migliaia di persone si esaltano per i vostri gesti, vi guardano», ha detto l’arcivescovo, cardinale Scola, incontrando, lo scorso 22 febbraio nella Basilica di Sant’Ambrogio in Milano, atleti, allenatori e dirigenti sportivi per il “Giubileo degli sportivi”. Scola ha poi invitato a riflettere nel profondo di se stessi, alla ricerca del vero senso della vita: «La parola peccato è scomparsa dal nostro linguaggio comune e, al massimo, si parla di “errore”. Per questo molti, tra i cinque milioni di battezzati della nostra terra ambrosiana, e anche noi, diventiamo sordi all’amore di Gesù, pur vivendo con buone intenzioni e con il desiderio di fare bene».


La questione è appunto comprendere che «se l’esistenza non ha una direzione e un significato, tutto perde di valore - spiega il Cardinale -. «Anche un grande calciatore, un campione, se non cerca la vita autentica, alla fine non “tiene”, perché ci vuole forza e perseveranza per fare squadra. Raramente ho trovato un atleta che abbia potuto reggere per anni, anche dopo l’attività sportiva, se non ci sono il cuore e un’intelligenza in grado di indicare i limiti dell’agire e dell’uomo. Noi vogliamo, invece, riconoscere il nostro peccato, per questo siamo insieme stasera». Da qui l’impegno «a riconoscere l’amore misericordioso di Gesù, che è il Buon Samaritano, per quell’uomo “percosso e privato di tutto” che siamo tutti noi».


Nella Diocesi di Milano sono 850 le società sportive parrocchiali e 80 mila gli iscritti, tra cui 10 mila gli adulti impegnati come dirigenti, allenatori e accompagnatori. Il fenomeno è diffuso su tutto il territorio diocesano, in città, ma anche nei piccoli centri, come emerge dalla dimensione ridotta delle società, per un terzo sotto i 100 atleti.


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Cernusco sul Naviglio, 29 febbraio 2016