SCOLA: “IL DIO DELLA PACE CI RIEMPIE DI SPERANZA AFFIDABILE”

Nella Giornata mondiale per la pace, il cardinale Scola ha sottolineato che “perseguire la pace richiede il coinvolgimento di ciascun cittadino e, nello stesso tempo, delle nazioni e dei popoli”. “Il nostro impegno per la pace, in tutte le sue espressioni, incomincia fissando lo sguardo su Colui che è la nostra pace”. “All’inizio d’anno chiediamo questo dono alla Madonnina.

“Se la misericordia è il cuore di Dio, deve diventare il cuore di tutti gli uomini. Evitiamo l’equivoco di pensarci fautori della pace senza essere donne e uomini di pace”. È quanto ha affermato l’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, durante la Messa dell’ottava del Natale in Duomo - il 1° gennaio 2016, giorno in cui la Chiesa Cattolica ha celebrato la 49^ Giornata Mondiale della pace - a cui erano presenti gli esponenti religiosi del Consiglio delle Chiese cristiane di Milano.

“Disponiamoci alla conversione cui ci richiama il Giubileo straordinario”, ha proseguito l’arcivescovo, per il quale “la misericordia con cui il Padre continua a circondare da ogni parte il nostro male personale e quello del mondo non ha ancora fatto breccia nel cuore degli uomini. Anzitutto in me, in te, in noi tutti, nell’umana famiglia”. Nella Giornata mondiale per la pace, il cardinale Scola ha sottolineato che “perseguire la pace richiede il coinvolgimento di ciascun cittadino e, nello stesso tempo, delle nazioni e dei popoli”. “Il nostro impegno per la pace in tutte le sue espressioni – dal bisogno di giustizia nelle relazioni (con Dio, con gli altri, con il creato, con noi stessi), al gemito che si alza dalle moltitudini degli esclusi dalla cultura dello scarto, fino al grido straziante delle vittime delle guerre e del terrorismo e al martirio dei fratelli cristiani – incomincia fissando lo sguardo su Colui che è la nostra pace”, ha aggiunto l’arcivescovo, ricordando che “il Dio della pace ci riempie di speranza affidabile e rende ancor più decisivo l’impegno personale, quello delle nazioni e quello dei potenti di questo mondo perché la pace vinca ogni guerra, ogni conflitto, ogni terrorismo, ogni personale contraddizione”. “All’inizio d’anno chiediamo questo dono, da buoni milanesi e ospiti, alla Madonnina”, ha concluso l’arcivescovo.

Nell’ultimo giorno dell’anno, durante la celebrazione del “Te Deum” - presso la chiesa di San Fedele a Milano – il cardinale Scola così si è rivolto ai fedeli presenti: “Non c’è traccia di sentimentale ingenuità, tantomeno di oppiacea ideologia nella fede cristiana. I nudi fatti lo testimoniano. Mai come in questi tempi tanti cristiani subiscono il martirio a causa della loro fede. Il loro sangue, come già dicevano i nostri antichi padri, è seme di nuovi cristiani”.

“Anche per le nostre terre ambrosiane, per lo stanco Occidente – ha aggiunto il cardinale Scola – il martirio del sangue, subito da tanti fratelli, domanda ad uomini e donne che credono in Gesù il martirio della pazienza, condizione per affrontare con grande realismo il cammino dell’esistenza, che inevitabilmente di gioie e di dolori è fatta”.

Per approfondire:

- Messa per la Pace

- Canto del Te Deum a San Fedele

Cernusco sul Naviglio: 4 gennaio 2016