Il grazie ad un Padre!

MONS. LUCA RAIMONDI, VESCOVO AUSILIARE DELL’ARCIDIOCESI DI MILANO, NATO A CERNUSCO, RICORDA I PROPRI INCONTRI CON PAPA FRANCESCO

Papa Francesco lo considero anche affettivamente oltre che ecclesialmente, un padre. Senza il suo stile marcatamente pastorale che ha privilegiato il rapporto con la gente, la sua idea del pastore "con l'odore delle pecore".... io non sarei diventato vescovo.
Devo a lui questa chiamata ad un ministero che mi ha cambiato la vita è che mi sta insegnando molto sulla Chiesa, sul mondo. Tanti gli incontri con lui in questi cinque anni!
Penso alla sua presenza alla Conferenza Episcopale Italiana, penso al corso dei nuovi vescovi, penso all'indimenticabile udienza con i ragazzi di Pizzaut nella giornata dell'autismo.
Ma soprattutto penso all'udienza concessa ai vescovi di Lombardia del febbraio 2024: 14 vescovi seduti in cerchio, per due ore, a parlare con il successore di Pietro!
Si parlava liberamente e ognuno poneva una domanda. Io, rispettando l'età dei miei confratelli, gli ho fatto una domanda alla fine. Non entro nel merito delle questioni poste da me ma lì ho capito Francesco. Per lui era importante ribadire la verità delle cose che riguardano la vita dell'uomo ma nessuna condizione morale, sociale o ideologica può impedire a ciascuno di incontrare Cristo. Potrei sintetizzare: tutti, tutti tutti ma non tutto!
Ha ribadito con forza che la Chiesa ha il suo magistero (e l'ha ribadito) ma ciò non può essere un velo impenetrabile per non accogliere chiunque, così com'è.
Strada difficile e ardua, forse per qualcuno impraticabile e magari contraddittoria.
Per me, vescovo chiamato da lui, sarà la strada da percorrere, ancora e con gioia.

Grazie Santo Padre Francesco!

+ Luca