COMINCINI: “IL MODO DI AGIRE DI ROSCI È CAMBIATO E IO NE HO PRESO ATTO”

Convocata una conferenza stampa per spiegare le ragioni della sfiducia all’assessore. “Quanto accaduto – ha dichiarato Comincini - non ha nulla a che fare con questioni di legalità, posta l’importanza delle legate attribuite all’assessore Rosci.”

Le voci, illazioni, congetture e pettegolezzi che in questi due giorni hanno percorso la città - a seguito del ritiro delle deleghe all’assessore al bilancio, lavori pubblici, personale e organizzazione, Maurizio Rosci - sono state tante. Il Sindaco, Eugenio Comincini, per fugare tutto questo ha convocato una conferenza stampa – questa mattina alle ore 9,00 – in Villa Greppi, presenti gli altri quattro assessori e i segretari dei tre forze politiche che sostengono l’attuale giunta comunale. Una decisione che indirettamente risponde anche all’invito che Rosci – da noi interpellato - aveva rivolto al Primo cittadino: “rendere pubbliche le vere ragioni del suo allontanamento”. Ma soprattutto necessaria per allontanare un pericoloso sospetto, che il Primo cittadino ha subito affrontato: “Quanto accaduto – ha dichiarato Comincini - non ha nulla a che fare con questioni di legalità, posta l’importanza delle legate attribuite all’assessore Rosci. La questione è invece attinente alle modalità con le quali ciascun assessore può gestire il proprio lavoro e interpreta l’essere parte di una squadra.”


Alla conferenza stampa di questa mattina: da sinistra, gli assessori Zecchini e Ghezzi, il Sindaco Comincini, il vicesindaco Marchetti e l’assessore Zacchetti

È stato messo in evidenza che la vicenda è giunta a maturazione con la riunione tenutasi il 18 gennaio scorso all’Enjoy Center. Riunione con le società sportive, convocata dal gestore del centro sportivo di via Buonarroti, per discutere di alcuni problemi del complesso sportivo e degli interventi strutturali da farsi. Il gestore ha invitato l’assessore allo sport Ermanno Zacchetti ad essere presente, che ha accettato, e successivamente l’ha informato che aveva chiesto di essere presente anche l’assessore ai lavori pubblici. Zacchetti ha dato il suo assenso alla partecipazione di Rosci. Nella corso della riunione, ad un certo punto “Rosci ha iniziato a snocciolare – come dichiarato dal Sindaco - quello che secondo lui e il suo assessorato erano le priorità di intervento per il centro sportivo, ipotizzando anche la partecipazione ad un bando regionale senza che tutto questo fosse stato minimamente condiviso con l’assessore Zacchetti o con il Sindaco o con la giunta.”

“Questo comportamento di Rosci per me è una cosa estremamente grave - ha proseguito Comincini - perché non condividere l’importanza di interventi in ambito sportivo, ma anche di qualsiasi altra natura, con gli assessori che hanno in mano le rispettive partite penso sia una cosa di una scorrettezza enorme. Rappresenta un vulnus al lavoro di squadra.” Zacchetti – ha poi spiegato il Primo cittadino - è rimasto presente alla riunione senza far apparire il dissenso con quanto stava esponendo Rosci, ma soprattutto “le questioni legate al centro sportivo non è che non siano mai state trattate o poste dall’assessore che si occupa di sport. Nella riunione di maggioranza del 2014 fatta a Triuggio, l’assessore Zacchetti espose l’esigenza di una serie di interventi da fare al centro sportivo, ma nel Piano delle opere pubbliche approvate qualche settimana dopo non c’era alcuna traccia di quanto richiesto perché, fu la motivazione di Rosci, le risorse erano scarse e c’era il vincolo posto dal patto di stabilità.” Nel corso del 2015 Zacchetti sollecitò più volte Rosci a presentarsi alla Consulta dello sport per illustrare la situazione – come ha ricordato il Sindaco - ma declinò sempre l’invito, dicendogli che doveva, invece, essere rivolto ai tecnici comunali. E poi si arriva a questa ultima vicenda che – ha sottolineato Comincini - “mi ha amareggiato, perché non ritengo che questo sia il modo di lavorare in una squadra.”

“Nessuno può squalificare un compagno di squadra e invadere le competenze di un altro assessore. Chi si occupa di Bilancio – ha precisato il Sindaco - non può occuparsi di tutte le tematiche e le competenze degli altri assessorati. Se in una squadra un giocatore dà una gomitata nell’occhio ad un compagno, l’allenatore lo sostituisce senza dubbio e lo mette fuori rosa.” Quindi spiega il capo dell’amministrazione comunale: “Il modus operandi per me è importante tanto quanto i risultati che uno può conseguire, perché una squadra senza regole è una squadra destinata ad implodere.” E poi chiosa: “Dalle dichiarazione lette sembrerebbe che ci sia un factotum della città, uno che fa tutto lui. Bene! Ognuno è libero di dire quello che vuole.”

Nessuna conseguenza per i progetti in corso e quelli previsti nei prossimi mesi, perché “abbiamo validi professionisti – è la certezza del Primo cittadino - che ci accompagnano nel nostro lavoro e senza i quali noi non potremmo realizzare i nostri obiettivi. A ciascuno quindi il suo!” Con la precisazione che “dalle reazioni che abbiamo letto penso che emerga che il gioco di squadra sia stato l’ultimo dei pensieri di Rosci. Io, invece, ho imparato da Don Milani che ‘rispondere insieme ai problemi è fare politica, muoversi da solo è individualismo’. Evidentemente nel modo di agire di Rosci qualcosa è cambiato. Non sono certo io ad aver cambiato. “


Da sinistra: l’ex assessore Rosci, il Sindaco Comincini, il vicesindaco Marchetti

Il Sindaco ha poi riferito che nell’ultimo incontro avuto con Rosci – lunedì scorso - non essendoci stato da parte dell’ex assessore un riconoscimento del modo sbagliato di porre i problemi, gli ha comunicato che gli avrebbe “ritirato le deleghe. Rosci mi ha risposto che aveva pronto gli scatoloni da tre mesi. Evidentemente la cosa bolliva da tempo. E anche da parte della struttura comunale mi è stato detto che la cosa prima o poi doveva succedere.”

“Dalle dichiarazioni lette penso che sia lui ad aver perso la fiducia in me prima che io in lui” – è stata una delle ultime considerazioni del Sindaco in conferenza stampa – e quello che ha fatto nelle ultime settimane (preparazione Bilancio di previsione 2016 e Piano triennale delle opere pubbliche 2016/2018, ndr) era quanto era suo dovere fare.” Infine, la conclusione: “Ho preso atto che c’erano due diversi stili di lavoro. Non potevo più far finta della diversità di approccio che avevamo ed è quindi arrivato il momento delle decisioni. Con il coraggio che serve anche per compiere determinate scelte, ho fatto la scelta che sapete.”

A seguito delle domande poste dai presenti, in rappresentanza dei diversi organi di informazione locali, il Sindaco ha riconosciuto che “forse non ho fatto prima delle scelte radicali, sperando che la situazione potesse essere riassorbita, ma così non è stato.” Il cambiamento nel modo di operare di Rosci è “stato percepito solo in questi ultimi mesi”, perché quando nel 2012 si trattò di conferirgli ulteriori deleghe, “i problemi emersi adesso non esistevano“. Al Partito democratico, secondo quanto dichiarato da Daniele Mandrini in conferenza stampa, Rosci “non ha mai fatto presente divergenze con altri componenti della giunta comunale.”

L’assessore allo sport Ermanno Zacchetti ha chiarito di “non aver posto al Sindaco e alla Giunta una questione di definitività tra me e Rosci. Penso che lo stile di fare politica sia quello del servizio e del lavorare in gruppo. Certo che poi uno deve anche valutare se queste condizioni continuano a sussistere nel tempo oppure no.” Alla citata riunione con le società sportive “ho fatto ‘scena muta’ perché non cerco visibilità e non coltivo il culto di me stesso. Questa vicenda non è una questione di orgoglio personale ferito. Ho posto il problema sul modo di operare degli assessori nel luogo giusto – la giunta comunale - dove ritengo dovesse essere esaminata.” Per Zacchetti c’è un lavoro della Consulta per lo sport che deve essere rispettato, non è pensabile porre le questioni sugli interventi strutturali al centro sportivo nel corso di una riunione convocata dal gestore del centro sportivo quando c’è una Consulta per lo sport che se ne deve occupare.

Il vicesindaco e assessore all’urbanistica Giordano Marchetti ha dichiarato che “c’è la volontà di proseguire in tutti i progetti intrapresi e di portare a casa i risultati sperati. La coesione della maggioranza non è messa in discussione. L’obiettivo è di andare oltre le elezioni del 2017. I risultati non si misurano sul lavoro delle singole persone, ma scaturiscono dalla collegialità.” Per questo, occorre “ribadire che Il ruolo pubblico di un assessore non è quello di una singola persona ma dell’intera squadra che rappresenta.”

L’assessore alle politiche sociali e all’educazione Rita Zecchini ha sottolineato che in maggioranza “siamo tre forze politiche diverse, ma questa vicenda non evidenzia una divergenza politica. Qui c’è solo un rapporto fiduciario tra Sindaco e un assessore che è venuto meno.”

Punto di vista – Dalle dichiarazioni fatte dal Sindaco e dagli assessori in conferenza stampa e da quelle rilasciateci ieri dall’ex assessore Rosci emergono con evidenza i contorni della vicenda e gli elementi di valutazione. È una vicenda che attiene al rapporto di fiducia e al metodo collegiale di lavoro, che necessariamente devono esistere tra Sindaco ed assessore e tra assessori, e che sono venuti meno da parte di un componente della “squadra”. Chi ha la responsabilità della guida dell’amministrazione comunale ne ha preso doverosamente atto. (C.G.)

Cernusco sul Naviglio, 28 gennaio 2016