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COMINCINI “LICENZIA” ROSCI

La revoca delle deleghe dell’assessore al Bilancio e ai lavori pubblici motivata con il venir meno del “necessario e basilare rapporto di fiducia che deve sussistere fra il sindaco ed ogni assessore.” Rosci chiede al Sindaco di rendere pubbliche le vere ragioni del suo allontanamento.

Mentre le voci in città si erano già diffuse e si dava la stura al “dietro le quinte” del provvedimento, la conferma ufficiale del “licenziamento” dell’assessore Maurizio Rosci è arrivata solo nel tardo pomeriggio di ieri. Anticipata, come ormai si è soliti fare, su facebook e poi ribadita con un comunicato stampa diffuso da Villa Greppi. «Questa mattina (martedì 26 gennaio, ndr) – è quanto riporta il comunicato stampa - a conclusione della riunione di Giunta, il Sindaco Eugenio Comincini ha comunicato la decisione di revocare le deleghe affidate fino ad oggi all’assessore Maurizio Rosci, quali Lavori Pubblici, Bilancio, Personale e Organizzazione.»

Una decisione che sembra essere maturata dopo quanto avvenuto nell’ultima riunione delle società sportive cittadine, presenti gli assessori Zacchetti e Rosci, tenutasi la scorsa settimana. Incontro convocato per discutere di problemi organizzativi all’interno del centro sportivo comunale e invece quasi tutto occupato dalle indicazioni date da Rosci sui più urgenti interventi da realizzare in quel complesso sportivo. Interventi di cui l’assessore allo sport, Ermanno Zacchetti, sembra non fosse al corrente. Tanto che quest’ultimo non ha pronunciato quasi parola alcuna e a fine riunione, ad alcuni dei presenti, ha confidato che sarebbe andato subito dal Sindaco per rassegnare le dimissioni.

Il Primo cittadino così spiega il “licenziamento”: «Una serie di fatti accaduti negli ultimi mesi, che stanno nel novero dell'azione politica, mi hanno portato a concludere che sia venuto meno il necessario e basilare rapporto di fiducia che deve sussistere fra il sindaco ed ogni assessore. E’ una decisione sofferta, che però prendo in nome di un clima di serenità e fiducia reciproca che considero indispensabile per continuare e concludere il lavoro di questa amministrazione nel prossimo anno e mezzo. Sono grato a Maurizio Rosci per l'importante lavoro che ha sin qui svolto per la città e per i risultati che tutti insieme abbiano conseguito. Le importanti deleghe che fin dal 2007 gli ho affidato - lavori pubblici e bilancio, e dal 2012 anche personale e organizzazione - ne hanno certo fatto un elemento cardine dell'azione amministrativa, ma anche una persona dotata di grande potere, da esprimere con correttezza di rapporti e nel rispetto di ogni membro di Giunta. Negli ultimi mesi, a mio parere, questa correttezza e questo rispetto sono stati messi in discussione, a favore di logiche eccessivamente individualiste. Ho costruito il lavoro di questi anni sulla fiducia nei miei assessori e fra di essi: se viene meno questo fondamentale aspetto viene ad essere minata alla base l'esperienza sin qui maturata insieme, che determina la solidarietà di Giunta”»


Il Sindaco Eugenio Comincini (a sinistra) e l’assessore Maurizio Rosci: quando tutto sembrava andare a gonfie vele

Nessuna conseguenza su giunta comunale e coalizione – Il Sindaco, nel comunicato stampa, poi spiega che «Non si tratta di una "crisi di giunta", posto che la coalizione resta immutata, ma di un cambio in corsa resosi necessario: giunta e maggioranza continueranno ad operare nell'interesse della città. Continuerò a fare della coesione e del lavoro di squadra la stella polare della mia amministrazione per questi ultimi mesi di attività che abbiamo di fronte.” Comincini a breve dovrebbe nominare il nuovo assessore.

Rosci chiede che siano rese pubbliche le ragioni vere del suo allontanamento - “Sono di una tranquillità estrema” – ci ha detto Maurizio Rosci – che poi ci confida: “tra ieri ed oggi ho ricevuto, anche da parte di amministratori di altri Comuni, circa 700 telefonate.” “La gente in giro – prosegue Rosci - mi esprime solidarietà e mi racconta retroscena che secondo loro esistono. Ma io non voglio fare dietrologia. Sostanzialmente, nessuno ha capito le motivazioni alla base della decisione presa dal Sindaco.” Poi l’ex assessore aggiunge: “Quando uno assume queste decisioni deve anche spiegare il perché. Io sono a chiedere pubblicamente al Sindaco di rendere note le ragioni vere del mio allontanamento.”

Da parte di Rosci arriva quindi l’affondo: “Il Sindaco non sa minimamente - e lo dico da sempre - come si fa e si gestiscono un bilancio comunale e i lavori pubblici per ottenere poi i risultati. Il mio non è stato un chiacchierare, ma un affrontare e risolvere continuamente i problemi, che sono strategici e gestionali.” Per Rosci non può neppure essere stato un pretesto la riunione fatta al centro sportivo di via Buonarroti con le società sportive, alla quale abbiamo accennato. Perché le indicazioni che ha dato in quella sede “erano cose che si discutono da almeno due anni” e quindi non poteva non conoscerle anche l’assessore Zacchetti. “La riunione era semplicemente per rievidenziare problematiche note” - precisa Rosci, che poi chiosa: “rivendico con orgoglio e soddisfazione i risultati ottenuti. Lo voglio rivendicare, perché - non come dice il Sindaco ‘abbiamo lavorato bene’ - ma ho lavorato bene.” Infine, l’ex assessore considera il suo allontanamento “un attacco politico strumentale, perché avviene adesso dopo che ho finito il Bilancio di previsione 2016 e dopo che ho presentato il piano triennale delle opere pubbliche. ”

«Il Direttivo del Pd è stato informato direttamente dal Sindaco di quanto accaduto», spiega il segretario cittadino del Partito Democratico, Daniele Mandrini, in un comunicato stampa. Partito al quale appartengono sia il Sindaco sia l’assessore “licenziato”. «Abbiamo colto nelle parole del Primo cittadino – prosegue Mandrini - una profonda delusione per l’evolversi di una situazione che non si aspettava potesse così drammaticamente concludersi, tuttavia la fermezza e la decisione con cui ci ha manifestato la sua volontà di far cessare il suo rapporto amministrativo con Maurizio Rosci ci ha convinto a prendere atto, con rammarico, che nulla poteva essere fatto per recuperare una fiducia che era evidentemente persa». Mandrini relega, quindi, questa vicenda nell’ambito di «una questione personale» e poi aggiunge: «solo il gioco di squadra ci consente di raggiungere grandi risultati». Non mancano, infine, anche i ringraziamenti per l’assessore sfiduciato: «riteniamo che l’apporto dato da Maurizio Rosci a numerosi progetti sia la prova della sua generosità e capacità amministrativa, a tali risultati ha contribuito lui, come molti altri. Lo ringraziamo per il lavoro svolto.»

Cernusco sul Naviglio, 27 gennaio 2016