I COMUNI LOMBARDI RILANCIANO IL NO ALL’AZZARDO

L’Anci Lombardia ha firmato nelle scorse settimane un protocollo con il coordinamento territoriale di "Mettiamoci in gioco" per riaffermare l’impegno a contrastare la dipendenza da gioco d’azzardo.

Anci Lombardia (Associazione nazionale comuni italiani) ha sottoscritto nelle scorse settimane un protocollo con il coordinamento territoriale di "Mettiamoci in gioco", che riunisce una quarantina di sigle per combattere il gioco patologico. Ci sono, tra le altre, l’Arci e l’Azione Cattolica, i Salesiani per il sociale, la Cgil, le Acli, la Casa della carità di Milano e il Forum delle associazioni familiari: tutti uniti contro il gioco d’azzardo.

«Il protocollo – ha spiegato Roberto Scanagatti, presidente di Anci Lombardia, come riportato da Avvenire - consolida una collaborazione già attiva tra enti locali e soggetti associativi e no profit da tempo impegnati sul campo», che «condividono la preoccupazione per i rischi provocati dal gioco d’azzardo», si legge nel testo dell’accordo, e che per questo «esprimono la volontà di impegnarsi» ai fini di contrastare questa forma di dipendenza

I firmatari chiedono, per esempio, che a livello nazionale, «venga approvata al più presto» una norma con il divieto assoluto di pubblicità a qualsia­si sistema mangiasoldi e che «vengano riconosciuti i po­teri regolamentari dei Comuni» anche in materia d'azzardo. Il testo, sempre a livello generale, evidenzia poi la necessità di con­vergenze per ot­tenere «un'effet­tiva riduzione dell’offerta del gioco» ed impe­dire nel settore «l'azione delle mafie».


Foto archivio (Siciliani-Gennari/SIR)

A livello lombardo, invece, Anci e "Mettiamoci in gioco" puntano a stimolare la Regione e gli enti locali a proseguire «con tutti gli stru­menti disponibili» la lotta contro l'azzardo patologico, soprattutto attingen­do ai loro poteri giuridici. Un appello a cui ha risposto il governatore Roberto Maroni, che ha sottoscritto, con le associa­zioni del trasporto pubblico regionale e le aziende Trenord, Rfi, Atm e Naviga­zione lago d’Iseo, un accordo per disin­centivare la pubblicità dell’azzardo sui mezzi di trasporto e, contemporaneamente, un’altrettanto forte visibilità del marchio 'No slot' messo a disposizione da Regione Lombardia

La Lom­bardia è stata la prima regione d'Italia a varare una legge in materia. A distanza di 2 anni, la coscienza di questa piaga ri­chiede sforzi sempre più con­creti. Per questo, il protocollo non si limita a dichiarazioni di principi. Al con­trario, istituisce «un gruppo di la­voro - così recita la conclusione del documento - formato da amministratori loca­li e specialisti del settore» per sostenere le «iniziative previste» dall’accordo e le «altre che venissero individuate».

A parere di don Virgilio Colmegna - presidente della Casa della carità di Milano, consigliere del Ceas (Centro ambro­siano di solidarietà) e membro della segreteria lom­barda di "Mettiamoci in gioco" - il protocollo d’intesa «assume una rilevanza ancora maggiore se si pensa che, di fronte alle sollecitazioni ad agire più volte inviategli da parte della società civi­le, come la richiesta del divieto assoluto di pubblicità, Governo e Parlamento si sono dimostrati in gran parte inerti nella battaglia contro il gioco d’azzardo patologi­co, le cui conseguenze sociali, sanitarie ed economiche ricadono sulle persone più fragili e sulle comunità lo­cali». Per don Colmegna è importante «so­stenere gli enti locali, affinché venga riconosciuta a Co­muni e Regioni la piena sovranità nell’ulteriore limi­tazione dell’offerta di azzardo». (Fonte: Avvenire, 15 dicembre 2015)

Cernusco sul Naviglio, 28 dicembre 2015