IN LOMBARDIA MENO AUTO CIRCOLANTI

A fronte di dati sull’inquinamento sempre più preoccupanti, arriva, invece, un segnale positivo dal calo del tasso di motorizzazione, legato all’aumento delle zone a traffico limitato e delle piste ciclabili

L’aria è sempre più inquinata, ma nel frattempo si è ridotta la presenza di auto sul territorio. A Mi­lano, dal 2008 al 2014, si è ridotto di ben 13 punti percentuali il tasso di "motorizzazione'', che misura il numero di auto circolanti ogni mille abitanti. Una riduzione sensibile, soprattutto se con­frontata con il dato nazionale che registra invece un calo, nel periodo analizzato, del 4,8%.

Sulla base delle elaborazioni del Centro Studi Continen­tal, su dati Aci e Istat, Milano ha visto passare il numero di auto ogni mille abitanti da 593 del 2008 a 515,8 dell’anno scorso, attestandosi anche sotto i valori "virtuosi" regi­strati a livello europeo (546 auto ogni 1.000 abitanti). Pu­re negli altri capoluoghi lombardi il tasso di motorizzazione è diminuito, con per­centuali che vanno da -0,4% a Monza al -12,1% di Brescia.

A livello nazionale, invece, il tasso di motorizzazione (602,7 auto ogni mille abitanti) è si minore rispetto al Nord America (649 auto), ma lontano dai livelli europei, e anche da quanto avviene in Giappone e in Corea del Sud (544 auto). E non bisogna poi dimenti­care che l'età media del parco di autovetture circolanti nel Paese è molto alta, soprattutto nel Meridione.

Il calo del tasso di motorizzazione registrato negli ultimi anni trova le sue cause nelle sempre maggiori difficoltà da parte degli abitanti delle città ad utilizzare l'auto: so­no aumentate nei centri cittadini le piste ciclabili e le zo­ne "Ztl" (in cui la circolazione è vietata per la grande mag­gioranza dei veicoli). Contemporaneamente, «è drasti­camente diminuito il numerò parcheggi gratuiti dispo­nibili. Occorre però evidenziare che ancora oggi, in mol­ti casi, l’uso delle autovetture non ha alternative pratica­bili», soprattutto se si pensa - sottolineano gli esperti - «che in molte città i trasporti pubblici non funzionano al me­glio e costano sempre di più e che alcuni servizi di gran­de importanza, come la consegna delle merci, non pos­sono essere fatti sé non con l’uso di mezzi a motore».

Anche dal car sharing dovrebbe arrivare un aiuto alla diminuzione di autoveicoli circolanti, ma dalle ultime rilevazioni emerge che questo servizio – pur continuando a piacere e a funzionare - dopo aver toccato il picco di popolarità e fruizione, sta accusando una fase di stallo. L'idea che ha rivoluzionato la mobilità cittadina anche da un punto di vista concettuale (condividere cioè l'automobile con altri, usarla pagandola a tempo a tempo anziché possederla, prelevarla per strada e lasciarla dove si vuole) continua a presentare criticità notevoli a Roma, non ha sfondato affatto a Napoli e ha qualche problema anche a Milano, capitale indiscussa del car sharing per i numeri che ha totalizzato sinora. Lo testimonia anche il fatto che il servizio nella nostra città, dopo pochi mesi di attivazione, dallo scorso novembre è stato sospeso per difficoltà legate all’operatore che lo gestiva. (fonte: Avvenire, 2 e 11 dicembre 2015)

Cernusco sul Naviglio, 21 dicembre 2015