Venerdì 29 Marzo

CIBO, LOMBARDI POCO SPRECONI

Le famiglie lombarde si confermano all’avanguardia nella lotta allo spre­co degli alimenti, tanto che ogni set­timana finisce in pattumiera solo l’equi­valente di 3,5 euro di cibo.

A rivelarlo sono i dati dell’indagine di Adiconsum Cisl Lom­bardia, Cittadinanzattiva e Movimento Consumatori "L’ultima meta non è la spaz­zatura. Eccedenze alimentari, spreco e buone pratiche nelle fami­glie lombarde", che ha coinvolto 2.723 famiglie lombar­de prima e dopo Expo e che sono stati presentati lo scorso 23 novembre nel corso di un convegno a Pa­lazzo Giureconsulti di Mila­no.

Dall’indagine emerge che solo il 5% dei lombardi fa la lista della spesa e com­pra quanto indicato, mentre il 61% fa la lista ma non tra­scura offerte ed occasioni; il 29% infine non compila al­cun promemoria prima di recarsi a fare acquisti.

Lo spreco di alimenti avviene soprattutto a tavola: quotidianamente per il 2% degli intervistati, spesso per l’8%, qualche volta per il 39%, raramente per il 40%, mai per l’11% dei lombardi. Le eccedenze, causa­te soprattutto dall’aver cucinato porzioni superiori al bisogno, vengono spesso con­sumate in pasti successivi, riutilizzate per preparare altri piatti, oppure congelate; soltanto in ultima istanza vengono but­tate via.

Nella gestione del frigorifero, in­vece, solo l’1% dei lombardi getta quoti­dianamente alimenti non consumati, il 13% li butta qualche volta, il 57% rara­mente e il 29% non spreca mai niente. I motivi per cui ci si disfa del cibo in di­spensa sono soprattutto legati al supera­mento della data di scadenza, all’aspet­to e all’odore dell’alimento. Sono le fa­miglie numerose, con figli (soprattutto maschi) di età compresa tra i 14 e i 18 an­ni, quelle in cui si generano più ecce­denze a tavola. Sono gli uomini over 65, specie quelli che hanno difficoltà eco­nomiche, invece, quelli più attenti.

«Spen­ti i riflettori su Expo 2015 - ha spiegato Car­lo Piarulli, presidente Adiconsum Lom­bardia -, inizia un percorso per mantene­re accesa l’attenzione su quanto, grazie a questo evento, si è conosciuto, discusso e appreso. Un intento che va tramutato in realtà con l’impegno di cittadini, imprese, società civile e università e che è inciso nel­la Carta di Milano». (fonte: Avvenire, 24 novembre 2015)

Cernusco sul Naviglio, 7 dicembre 2015