CIBO, LOMBARDI POCO SPRECONI
Le famiglie lombarde si confermano all’avanguardia nella lotta allo spreco degli alimenti, tanto che ogni settimana finisce in pattumiera solo l’equivalente di 3,5 euro di cibo.
A rivelarlo sono i dati dell’indagine di Adiconsum Cisl Lombardia, Cittadinanzattiva e Movimento Consumatori "L’ultima meta non è la spazzatura. Eccedenze alimentari, spreco e buone pratiche nelle famiglie lombarde", che ha coinvolto 2.723 famiglie lombarde prima e dopo Expo e che sono stati presentati lo scorso 23 novembre nel corso di un convegno a Palazzo Giureconsulti di Milano.
Dall’indagine emerge che solo il 5% dei lombardi fa la lista della spesa e compra quanto indicato, mentre il 61% fa la lista ma non trascura offerte ed occasioni; il 29% infine non compila alcun promemoria prima di recarsi a fare acquisti.
Lo spreco di alimenti avviene soprattutto a tavola: quotidianamente per il 2% degli intervistati, spesso per l’8%, qualche volta per il 39%, raramente per il 40%, mai per l’11% dei lombardi. Le eccedenze, causate soprattutto dall’aver cucinato porzioni superiori al bisogno, vengono spesso consumate in pasti successivi, riutilizzate per preparare altri piatti, oppure congelate; soltanto in ultima istanza vengono buttate via.
Nella gestione del frigorifero, invece, solo l’1% dei lombardi getta quotidianamente alimenti non consumati, il 13% li butta qualche volta, il 57% raramente e il 29% non spreca mai niente. I motivi per cui ci si disfa del cibo in dispensa sono soprattutto legati al superamento della data di scadenza, all’aspetto e all’odore dell’alimento. Sono le famiglie numerose, con figli (soprattutto maschi) di età compresa tra i 14 e i 18 anni, quelle in cui si generano più eccedenze a tavola. Sono gli uomini over 65, specie quelli che hanno difficoltà economiche, invece, quelli più attenti.
«Spenti i riflettori su Expo 2015 - ha spiegato Carlo Piarulli, presidente Adiconsum Lombardia -, inizia un percorso per mantenere accesa l’attenzione su quanto, grazie a questo evento, si è conosciuto, discusso e appreso. Un intento che va tramutato in realtà con l’impegno di cittadini, imprese, società civile e università e che è inciso nella Carta di Milano». (fonte: Avvenire, 24 novembre 2015)
Cernusco sul Naviglio, 7 dicembre 2015