Don Luciano, Luglio: Riscopriamo la bellezza e l’importanza del silenzio
Carissimi/e
al termine di un altro anno pastorale
iniziamo il tempo del riposo e della vacanza. È importante nel ritmo frenetico
che oggi tutti viviamo trovare uno spazio per ritemprare il corpo e lo spirito.
Vorrei invitarvi a riscoprire la bellezza e l’importanza del silenzio. I Padri del deserto avevano la convinzione
che il silenzio completa e intensifica la solitudine. Elogiavano il silenzio
come la via più sicura per arrivare a Dio.
Nella vita spirituale il silenzio è una
disciplina indispensabile, l’apostolo Giacomo descrive la lingua addirittura
come “il mondo dell’iniquità”.
Purtroppo noi viviamo in un mondo
“logorroico”, in questi ultimi decenni siamo inondati da un diluvio di parole.
Siamo circondati da parole sussurrate sommessamente, proclamate a voce alta,
urlate con rabbia, parole registrate, recitate o cantate, scritte nei libri,
sui muri… parole, parole, parole!
Spesso le parole formano la nostra
esistenza. Nella nostra era dei social le parole non le contiamo più… e quante
parole a vanvera!
Questo mondo logorroico nel quale viviamo
ci ha a tal punto inquinati che abbiamo l’illusoria convinzione che le nostre
parole siano più importanti del nostro silenzio. In questa società chiacchierona
il silenzio è diventato qualcosa che fa molta paura.
Per la maggior parte delle persone, il silenzio crea inquietudine e nervosismo. Molti sperimentano il silenzio non come pieno e ricco, ma come vuoto e vacuità, è un abisso che si spalanca davanti e che può inghiottirci. Così facendo si corre il rischio che le parole perdano la loro forza creativa. Il loro smisurato moltiplicarsi ci ha persino fatto perdere fiducia nelle parole stesse e ci ha indotto a pensare molto spesso che “sono solo parole” e così la funzione principale della parola che è quella comunicare… non viene più esercitata.
La parola non comunica più, non promuove più la comunione, non crea più comunità; di conseguenza non genera più vita, non è più il terreno sicuro su cui le persone possono incontrarsi e costruire la società.
Quando le nostre parole non sono più un riflesso della Parola divina, nella quale e per mezzo della quale il mondo è stato creato e redento, esse perdono il loro fondamento e diventano seduttrici e fuorvianti.
Invece, il silenzio è indispensabile perché la parola di Dio è scaturita dal silenzio eterno di Dio ed è di questa Parola nata dal silenzio che noi cristiani vogliamo essere testimoni. Il silenzio è l’ambiente naturale della parola, dà forza e fecondità alla parola.
Vorrei suggerire in questo tempo di vacanza di aiutarci a ricoprire la bellezza e la fecondità del silenzio. Esso ci aiuta a tenere la nostra mente e il nostro cuore ancorati al mondo futuro. Il semplice non parlare è una pratica molto importante perché troppo spesso le nostre parole sono superflue, inautentiche e futili.
Detto questo però occorre sapere che il silenzio è una qualità del cuore che può restare con noi anche mentre stiamo parlando con gli altri. È una “stanza mobile” che possiamo portare sempre con noi dovunque andiamo. La vera domanda da porci non è se parliamo tanto o poco, ma se le nostre parole evocano il silenzio amorevole di Dio stesso. È a questo silenzio che tutti siamo chiamati: le parole sono lo strumento del mondo presente, ma il silenzio è il mistero del mondo futuro. Trovate il tempo per sperimentare la bellezza e la fecondità del silenzio.
Buona estate!
don Luciano