“IO SONO VENUTO NEL MONDO COME LUCE”

Domenica 24 giugno, V dopo Pentecoste – “Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.”

La storia della salvezza inizia, come ci racconta il libro della Genesi, nel momento in cui Dio prende l’iniziativa e si rivolge ad Abramo chiamandolo a mettersi in cammino per entrare in una relazione di fiducia e di alleanza. Se c’è una parola, o meglio un’esperienza chiave, che può raccogliere tutto il cammino dell’Antico e del Nuovo Testamento è proprio l’alleanza (in ebraico berit).

La prima lettura di questa domenica ci racconta uno dei momenti in cui Dio si presenta ad Abramo e lo chiama a camminare con rettitudine: «Io sono Dio l’Onnipotente: cammina davanti a me e sii integro. Porrò la mia alleanza tra me e te e ti renderò molto, molto numeroso». Si tratta dunque di un impegno da parte di Dio, un patto o un accordo (così infatti si può tradurre la parola utilizzata nella Scrittura), in cui Dio promette fedeltà e insieme fecondità, perché Abramo è chiamato a diventare padre di una moltitudine di nazioni. Il segno che gli ebrei porteranno nella carne e che diverrà per loro come una memoria sarà la circoncisione.

Per leggere il testo completo del commento di don Marco Bove per “Famiglia cristiana”, cliccare qui

Per leggere i testi delle letture della Messa di domenica 24 giugno 2018, quinta dopo Pentecoste, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 14 giugno 2018