“HANNO VISTO E HANNO ODIATO ME E IL PADRE MIO”

Domenica 27 maggio –Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Se non avessi compiuto in mezzo a loro opere che nessun altro ha mai compiuto, non avrebbero alcun peccato; ora invece hanno visto e hanno odiato me e il Padre mio.»

Vedere Dio è stato da sempre un desiderio che l’uomo ha coltivato nel suo cuore, qualcuno come sfida, non potendo credere alla sua esistenza, qualcuno come bisogno del cuore, volendo finalmente conoscere il volto del Creatore. Anche Mosè, come ci ricorda la prima lettura di questa domenica della Santissima Trinità, all’inizio dell’esperienza dell’esodo chiede a Dio di poter contemplare il suo volto, la sua gloria. Ma Dio stesso gli risponde dicendo: «Tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo». Tuttavia Dio gli concede qualcosa: «Quando passerà la mia gloria, io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò con la mano, finché non sarò passato. Poi toglierò la mano e vedrai le mie spalle, ma il mio volto non si può vedere». Se Mosè sul monte poté contemplare solo “le spalle” di Dio, cioè solo intravedere qualcosa della sua gloria, a tutti noi invece è stata data la possibilità di conoscere definitivamente il suo volto.

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Cernusco sul Naviglio, 24 maggio 2018