DON CARLO DELLA TORRE, “ORGOGLIO E GIOIA PER LA NOSTRA COMUNITÀ”

Domenica 22 aprile si è pregato per lui durante la Messa delle 17,30 in prepositurale, presente una delegazione di religiosi thailandesi. In corso la causa di beatificazione di questo nostro Servo di Dio.


Don Giuseppe Banchong (Foto M. Frigerio)

Una delegazione di thailandesi, guidata da don Giuseppe Banchong, era presente domenica 22 aprile, alla Messa delle ore 17,30 in chiesa prepositurale, per pregare e ricordare, insieme ai Cernuschesi, don Carlo Della Torre, nostro grande concittadino, già riconosciuto Servo di Dio: nato in Piazza Padre Giuliani, in Corte Viscontina, il 9 luglio del 1900 e morto a Bangkok il 4 aprile del 1982.

Alla presenza di parecchi parenti, discendenti della numerosa famiglia Della Torre, il prevosto della città, don Luciano Capra, che ha concelebrato l’Eucaristia con don Giuseppe Banchong e don Ettore Bassani, ha sottolineato l’importanza dell’incontro: “Viviamo un momento particolare, accogliamo con gioia don Giuseppe con alcune consorelle che arrivano dalla Thailandia. Per noi di Cernusco è un orgoglio - non solo il Biraghi, fondatore delle Marcelline - anche don Carlo Della Torre, partito da qui e là rimasto a fondare un istituto religioso”. Gioia e gratitudine nelle parole del nostro prevosto: ”Ricordarlo in questa Messa è un riconoscimento della santità. Dobbiamo pregare per questo e ringraziare il Signore per il dono che ha fatto alla nostra comunità. Vogliamo in questa Eucaristia elevare la preghiera a Dio e chiedere la sua intercessione e benedizione per la Chiesa intera e per la nostra comunità”.


Monsignor Luciano Capra, prevosto della città

Don Giuseppe Banchong, vice-postulatore della causa di beatificazione di Don Carlo, all’omelia, ha esordito dicendo: “Nel nome del Signore e nel nome dei cristiani della Thailandia vogliamo salutarvi e ringraziarvi. Siamo venuti qui da voi, a Cernusco, perché uno di voi è venuto da noi!” Nella semplicità di queste poche parole c’è racchiusa tutta l’autenticità della valenza missionaria che riconosce il senso di gratitudine per questo dono.

Nel ricordare la figura di don Carlo, il sacerdote tailandese ha sottolineato che “ha scelto di essere missionario e ha fatto di tutto per essere un buon cristiano” dedicando tutta la vita alla sua terra di missione dove “è stato chiamato per essere un buon pastore in una terra lontana”. Ha ricordato anche la promessa fatta dal giovane don Carlo a sua madre, prima di partire verso la Thailandia: quella di non abbandonare mai la terra di missione, neppure per qualche lutto familiare. Promessa che ha mantenuto.

Salutando la Madonna di Santa Maria - prima della sua partenza, nel 1926 - don Carlo, dopo aver ringraziato sua mamma, la invitò a rimanere “a far compagnia alla Madonna Addolorata”, come segno di devozione alla Vergine e di rispetto verso la propria madre.


Monsignor Capra, don Giuseppe Banchong, don Ettore Bassani

Don Giuseppe, a conclusione dell’omelia, ha sintetizzato le tappe verso la santità di don Carlo Della Torre. Al momento, si è in attesa dell’esito del ‘processo’ in corso presso i dicasteri vaticani. Ha, quindi, invitato i presenti a pregare perché questo cammino non ha bisogno solo di due miracoli, ma anche e soprattutto di tante nostre preghiere proprio ”in questa terra che ha prodotto tanti santi”!

La delegazione thailandese e i parenti di Don Carlo Della Torre

Maurilio Frigerio

Cernusco sul Naviglio, 24 aprile 2018