“IL REGNO DEI CIELI È SIMILE A UNA RETE GETTATA NEL MARE”

Domenica 29 ottobre - Quando “è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo.”

Il brano del Vangelo (Matteo, 13,47-52) presenta la conclusione del discorso che Gesù ha fatto in parabole; è opportuno, perciò, partire dalla fine. La preoccupazione di Matteo è di mostrare la continuità tra il vecchio e il nuovo che sono “mischiati” insieme nelle prime comunità cristiane, con discepoli provenienti dall’ebraismo e dal paganesimo.

«Ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche». Possiamo applicare queste parole alla nostra situazione ecclesiale, così come Matteo le ha usate per invitare all’unità la sua comunità. È inevitabile che i vorticosi cambiamenti avvenuti negli ultimi cinquant’anni nel mondo occidentale coinvolgano quotidianamente la vita dei cristiani e, dunque, della Chiesa. Il Vangelo ci dice che antico e nuovo fanno parte del medesimo tesoro che Gesù ha affidato alla Chiesa perché lo conservi e lo consegni agli uomini di ogni secolo.

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Cernusco sul Naviglio, 26 ottobre 2017