«VENITE DIETRO A ME, VI FARÒ PESCATORI DI UOMINI»

Domenica 30 luglio – Simone e Andrea “subito lasciarono le reti e lo seguirono”. Gesù “andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo e Giovanni … ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono”


In questo tempo liturgico dopo la Pentecoste ci vengono man mano presentati i doni che rendono bella e affascinante la vita cristiana. Nel Vangelo di questa domenica è richiamato il primo abbozzo della Chiesa. Nell’evento pasquale abbiamo visto nella croce la grandezza dell’amore del Padre e, dalla croce, prende corpo, con l’effusione dello Spirito, la vita della Chiesa nella storia e di questa presenza vive la fede di ogni tempo.


«Venite dietro a me». Come sulle rive del mare di Galilea, anche oggi i gesti che fanno esistere la Chiesa sono due: la chiamata e la sequela. Con il Battesimo il credente diventa capace di ascoltare e accogliere la chiamata del Signore. È una chiamata uguale per tutti perché a tutti essa chiede di riconoscere il primato della croce di Gesù; il cuore aperto di Gesù svela al mondo che il senso della vita è il dono di sé. La chiamata di Gesù è personale e decisiva; è solo nel rapporto con lui che può nascere la Chiesa nel cuore dei credenti: non esiste Chiesa senza Gesù e non esiste Gesù senza Chiesa. La chiamata è personale ma la sequela avviene all’interno dell’organismo vivente che è la Chiesa. Scopriamo che la chiamata di Gesù è la vocazione, uguale per tutti, ad essere il suo «corpo» nel mondo, cioè a essere Chiesa.

Per leggere il testo completo del commento di don Luigi Galli per “Famiglia cristiana”,

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Cernusco sul Naviglio, 27 luglio 2017