MONSIGNOR DELPINI, NUOVO ARCIVESCOVO DI MILANO: “VORREI CHE TUTTI AVESSERO LA CERTEZZA CHE DIO CI AMA, CI VUOLE FELICI”

Monsignor Mario Delpini è il 145° arcivescovo di Milano e farà ingresso ufficiale in diocesi il prossimo 24 settembre. Fino al 9 settembre il cardinale Angelo Scola rimarrà amministratore apostolico della diocesi. “Sperimento tutta la mia inadeguatezza” – ha detto a caldo Delpini – e “sono anche convinto che per Milano ci vorrebbe un arcivescovo santo”. “Milano mostra grande capacità e ricchezza di presenze. Vorrei che camminassimo insieme”.



Monsignor Delpini (Festa oratorio Sacer, 30 settembre 2012)

“Coloro che mi conoscono penseranno di me: è un brav’uomo, ma addirittura arcivescovo di Milano…”. Scherza monsignor Mario Delpini, nominato da Papa Francesco alla guida della Chiesa ambrosiana. Succede al cardinale Angelo Scola, che ne ha tracciato, a mezzogiorno in Curia, la biografia, tessendo le lodi “per gli alti servizi svolti per la nostra diocesi”.

“Sperimento tutta la mia inadeguatezza – ha detto a caldo Delpini – e ringrazio al contempo il Santo Padre per la sua benevolenza”. E poi ancora, sorridendo: “Una inadeguatezza che si misura anche a partire dal nome: tra i miei predecessori ci sono ad esempio Alfredo Ildefonso, Giovanni Battista, Carlo Maria, Angelo… Io mi chiamo solo Mario”. Poi Delpini ha avviato una riflessione più ampia: “Come vicario generale ho partecipato a molte decisioni, che hanno riguardato tante persone. Posso aver preso decisioni giuste o sbagliate, posso in quel caso chiedere scusa. Ma soprattutto vorrei che si possa ripartire dando l’immagine di una Chiesa unita”. E poco oltre: “Sono anche convinto che per Milano ci vorrebbe un arcivescovo santo. Io credo che ci venga soprattutto chiesto di pregare per la diocesi e per l’arcivescovo”, sostenendo “una santità di popolo”. Quindi un riferimento al laicato, che “a Milano mostra grande capacità e ricchezza di presenze. Vorrei che camminassimo insieme”.


Monsignor Delpini (Festa oratorio Sacer, 30 settembre 2012)

Il “pensiero” di monsignor Delpini va quindi “alle sacche di povertà presenti nei nostri territori, alle persone che vengono da altri Paesi, rappresentanti di altre religioni; questo mi fa pensare che la diocesi e la città si debbano interrogare su quale sarà la nostra società del futuro. Devo dire che mi sento un po’ smarrito dinanzi a tutto questo. Credo che dobbiamo imparare ad ascoltare anche le persone che parlano lingue diverse dalla nostra”, così che a Milano “nessuno si senta straniero”.

“Ci vorrebbe un vescovo santo, un vescovo genio, un vescovo carismatico…”. Monsignor Delpini, rivolgendo le prime parole all’annuncio ufficiale della sua nomina a nuovo arcivescovo di Milano, ha tracciato il profilo di un vescovo “ideale”, per poi sottolineare più volte la sua “inadeguatezza” al compito. Per tale ragione ha chiesto preghiere per la diocesi e per sé e ha affermato che spera di tenere un dialogo aperto e collaborativo con i teologi, il clero, i laici, le realtà del territorio, le istituzioni accademiche per “interpretare insieme il tempo complesso che viviamo e quello che abbiamo di fronte”.

Sollecitato dai giornalisti, Delpini ha affermato che il primo dono che domanderebbe “allo Spirito Santo è il dono della gioia, che è anche una delle risonanze abituali del Vangelo” e “un messaggio che trasmette Papa Francesco”. “Noi milanesi – ha aggiunto – siamo bravi, intelligenti ed efficienti”, ha aggiunto sorridendo, “ma a volte riscontro lamentosità e impotenza”: da qui l’invito a essere più gioiosi. Lei vivrà nel palazzo arcivescovile? – gli si domanda: “Per adesso ci vive l’arcivescovo Scola – ha risposto Delpini –. E poi si dice che io vivo in povertà, ma non abito sotto un ponte!”.


Monsignor Delpini (Chiesa prepositurale, 1° maggio 2017)

Quali le priorità del suo ministero da arcivescovo? “Il Papa ha scelto come successore del cardinale Scola il suo vicario generale. Quindi direi che un termine prioritario sarà la continuità. Continuità con il cardinale Scola e con i vescovi che hanno servito questa Chiesa di Milano”. “Chiedo poi – ha proseguito il vescovo nominato – a tutti di aiutarmi, di parlarmi. Non sono preparato per fare l’arcivescovo di Milano”, ha ripetuto, “per questo è importante che mi si parli, mi si dicano le cose e lo faccia chi è d’accordo e chi non lo è”.

Quale messaggio indirizzerebbe per primo alla città e alla diocesi? “Io sono un prete. Il mio primo messaggio a ciascuno è di ricordarsi di Dio, di cercarlo, di vivere un rapporto con Dio. In una realtà secolarizzata e moderna” come Milano, “ritengo che senza Dio non ci sia speranza. Vorrei che tutti avessero la certezza che Dio ci ama, ci vuole felici”. Quindi una riflessione sulla convivenza fra religioni e fedi diverse, con “cammini che portano a dare speranza alle persone”. E un invito a “non contrapporre le religioni come nemici che si sfidano”.

Monsignor Mario Delpini è il 145° arcivescovo di Milano e farà ingresso ufficiale in diocesi il prossimo 24 settembre. Fino al 9 settembre il cardinale Angelo Scola rimarrà amministratore apostolico della diocesi. Presentando il suo successore ai giornalisti e alla curia, Scola ha detto: “Monsignor Delpini è un uomo di preghiera, vive in grande povertà, dedito all’annuncio del Vangelo”. “Egli conosce bene i sacerdoti” e si è dimostrato sempre disponibile al “dialogo in una società plurale”. Scola ha ricordato l’impegno di monsignor Delpini per “affrontare situazioni di povertà e di emarginazione”, l’impegno nelle “attività in campo educativo e pastorale” e il profilo spirituale. La sua nomina, ha aggiunto il porporato, “è un dono alla nostra diocesi, per il quale lo ringraziamo”. “Chiedo a tutti i fedeli di accoglierlo con la preghiera e una obbediente collaborazione”. (Fonte: Agenzia SIR)

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Cernusco sul Naviglio, 7 luglio 2017