MONSIGNOR DELPINI È IL NUOVO ARCIVESCOVO DI MILANO

Papa Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi di Milano, presentata dal cardinale Angelo Scola, e ha nominato nuovo arcivescovo monsignor Mario Enrico Delpini, finora vescovo ausiliare e vicario generale della stessa arcidiocesi. Ne ha dato notizia oggi la sala stampa vaticana in contemporanea con la Curia milanese. Delpini è stato nella nostra città lo scorso 1° maggio.


Monsignor Delpini, al centro, con don Ettore Colombo, a sinistra, e don David Maria Riboldi (1 maggio 2017)

Monsignor Mario Delpini è nato a Gallarate, il 29 luglio 1951. Ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 7 giugno 1975, incardinandosi nell’arcidiocesi di Milano. Ha conseguito la laurea in lettere presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano e la licenza in teologia patristica presso l’Augustinianum a Roma. Nel 1975 ha prestato servizio come professore di lettere antiche a Seveso e nel Seminario fino al 1985; dal 1985 al 1987 è stato professore di lettere antiche a Venegono, nel Seminario ginnasiale. Dal 1987 al 1989 è stato a Roma studente presso il Seminario Lombardo. Dal 1989 al 1993 è stato rettore del Seminario liceo a Venegono ed insegnante della Comunità propedeutica e del Biennio teologico; segretario del Collegamento Seminari lombardi; dal 1993 al 2000 ha ricoperto l’incarico di rettore del Quadriennio teologico. Dal 2000 al 2006 ha svolto l’ufficio di consulente del Consiglio episcopale milanese, di delegato arcivescovile per le vocazioni e i ministeri ordinati e di rettore maggiore del Seminario arcivescovile di Milano. È stato canonico onorario del Capitolo maggiore della Basilica metropolitana e membro del Consiglio presbiterale. Dal 2006 al 2007 è stato vicario episcopale per la zona pastorale VI – Melegnano. Eletto alla sede titolare di Stefaniaco e a vescovo ausiliare di Milano il 13 luglio 2007, ha ricevuto la consacrazione episcopale il 23 settembre dello stesso anno. Dal 2012 è vicario generale dell’arcidiocesi di Milano, segretario della Conferenza episcopale lombarda e segretario della Commissione episcopale per il clero e la vita consacrata.

“Carissimi, siate benedetti nel nome del Signore! Vi porto la benedizione, il saluto, l’apprezzamento e l’incoraggiamento del Cardinale Arcivescovo che rappresento in questa fase conclusiva della Visita pastorale”. Sono le parole con le quali mons. Mario Delpini, nella sua funzione di vicario generale della diocesi di Milano, scriveva a maggio a tutte le oltre 1.100 parrocchie della diocesi ambrosiana, a conclusione della visita di Scola. Una lettera, quella di Delpini, oggi nominato da Papa Francesco arcivescovo di Milano, con tre “raccomandazioni” – evidentemente concordate con Scola – uguali per ogni comunità, più una quarta parte riservata a ciascuna specifica parrocchia. Un lavoro enorme quello a chiusura della visita, con la consegna della lettera, da parte dello stesso Delpini, con incontri dedicati a ciascun decanato.

“La vostra comunità – si legge nel testo, svelando anche elementi del profilo ecclesiale e pastorale dello stesso Delpini – vive dentro la Chiesa ambrosiana e nella comunione della Chiesa cattolica, continuando nel vostro territorio la missione che il Signore risorto ha affidato ai suoi discepoli. Nel contesto particolare di questo cambiamento d’epoca che stiamo vivendo nella gioia dello Spirito, sotto la guida di Papa Francesco, accogliendo le indicazioni del cardinale arcivescovo, siamo chiamati ad accogliere con gratitudine la grazia della comunione che ci raduna e ad esprimerla in una coralità sinfonica che condivide alcune priorità e si decide per un passo da compiere”.


Monsignor Delpini (Chiesa prepositurale, 1 maggio 2017)

Ecco quindi tre “priorità da condividere” indicate da monsignor Delpini. La prima: “La comunità dei discepoli del Signore vive del rapporto con il Signore. Si potrebbe dire che è una comunità che nasce dall’Eucaristia e che vive in un clima di preghiera fedele e fiduciosa, nella persuasione che senza il Signore non possiamo fare nulla. La priorità deve essere quindi la cura per la celebrazione della messa domenicale: deve essere un appuntamento desiderato, preparato, celebrato con gioia e dignità. Quindi è necessario che ci sia un gruppo liturgico che anima la liturgia, un’educazione al canto liturgico, una formazione dei ministranti e di tutti coloro che prestano servizio per la celebrazione”. La cura per la celebrazione “deve soprattutto propiziare – spiega Delpini – che la grazia del mistero celebrato trasfiguri la vita dei fedeli e si irradi nella vita ordinaria con i suoi frutti irrinunciabili: in particolare deve risplendere la gioia e la comunione che fa dei molti un cuor solo e un’anima sola”. Particolare insistenza poi sulla “preghiera feriale”, “promuovendo la partecipazione alla messa, la preghiera della liturgia delle ore, l’adorazione eucaristica, la preghiera del rosario, le devozioni popolari”.

La seconda sottolineatura: “La comunità dei discepoli del Signore è il contesto in cui ciascuno riconosce che la sua vita è una grazia, una vocazione, una missione. Ogni proposta pastorale deve avere come obiettivo l’aiuto perché ciascuno trovi la sua vocazione e la viva nelle forme che lo Spirito suggerisce, quindi nella pluralità delle forme associative e dei percorsi personali. In particolare la pastorale giovanile deve essere scuola di preghiera e percorso vocazionale”. Delpini insiste sulla vocazione (che sarà anche il tema del prossimo Sinodo dei giovani): “La scelta dei diversi stati di vita deve essere accompagnata con sapienza e autorevolezza dagli adulti della comunità così da favorire le decisioni definitive per la vita matrimoniale o le forme di speciale consacrazione. La comunità degli adulti infatti deve pensarsi come comunità educante”.

Terzo tema nel segno di una “Chiesa in uscita”: “La comunità dei discepoli del Signore è presente nel contesto in cui vive come il sale della terra, la luce del mondo, il lievito che fa fermentare tutta la pasta”. Delpini aggiunge: “Nella complessità del nostro tempo coloro che condividono la mentalità e i sentimenti di Cristo hanno la responsabilità di testimoniare come la fede diventi cultura, proponga una vita buona, desiderabile per tutti, promettente per il futuro del paese e dell’Europa”.


Monsignor Delpini (Chiesa prepositurale, 1 maggio 2017)

Monsignor Delpini è stato nella nostra città lo scorso 1° maggio per chiudere la visita pastorale iniziata nel dicembre 2016 dall’arcivescovo Scola, a livello decanale a Carugate. In quell’occasione, oltre a dare tre “priorità” pastorali per i prossimi anni ha anche avviato – come gesto concreto scaturito dalla visita pastorale - la Missione cittadina che si terrà in ottobre. Prima di presiedere la celebrazione liturgica serale in chiesa prepositurale, il vicario generale era stato a cena in Oratorio Sacer con i sacerdoti, i componenti del consiglio pastorale e del consiglio degli affari economici della nostra Comunità pastorale. Un momento conviviale che ha dato modo di conoscere l’affabilità di monsignor Delpini.

Nei prossimi giorni avremo modo di pubblicare altri articoli a commento della nomina del nuovo arcivescovo, che sin d’ora accompagniamo con la preghiera e con il nostro affetto.

Per approfondire:

  • Chiesa di Milano (sito web della diocesi), cliccare qui

  • Monsignor Delpini nuovo arcivescovo. “Riformarsi per annunciare il Vangelo”. Profughi, accoglienza non chiusure, cliccare qui

Fonte: Agenzia SIR
Foto: G. Melzi

Cernusco sul Naviglio, 7 luglio 2017