SCORGERE LA BUONA NOTIZIA PRESENTE IN OGNI STORIA E IN OGNI PERSONA
“Uno stile
comunicativo aperto e creativo, che non sia mai disposto a concedere al male un
ruolo da protagonista, ma cerchi di mettere in luce le possibili soluzioni,
ispirando un approccio propositivo e responsabile nelle persone a cui si
comunica la notizia”: è l’invito di Papa Francesco in occasione della 51a Giornata mondiale delle
comunicazioni sociali, che si celebra domenica 28 maggio.
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www.agensir.it
“Bad news is good news”, recita una massima del giornalismo americano. Le cattive notizie sono buone notizie. Una regola aurea che si fonda sulla convinzione che il pubblico sia più coinvolto da quegli eventi drammatici che toccano le corde dell’emotività. Quando, però, la narrazione della realtà si appiattisce completamente sulla dinamica della negatività “dove vale la logica che una buona notizia non fa presa e dunque non è una notizia, e dove il dramma del dolore e il mistero del male vengono facilmente spettacolarizzati”, il rischio è di “essere tentati di anestetizzare la coscienza o di scivolare nella disperazione”. A richiamare l’attenzione è Francesco nel messaggio per la 51a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali (che si celebra domenica 28 maggio, ndr). Il Papa invita a “spezzare il circolo vizioso dell’angoscia e arginare la spirale della paura, frutto dell’abitudine a fissare l’attenzione” sulle cattive notizie: guerre, terrorismo, scandali e fallimenti nelle vicende umane.
Occhiali per guardare. Francesco non chiede di ignorare i drammi del nostro tempo, come le
moltitudini di migranti che cercano a fatica una terra che li accolga, o le
disuguaglianze sociali che spingono i poveri sempre più in basso. Lo aveva già
detto in una delle prime udienze
dopo l’elezione: “Un abbassamento di
dieci punti nelle borse di alcune città, costituisce una tragedia. Uno che
muore non è una notizia, ma se si abbassano di dieci punti le borse è una
tragedia!”. Piuttosto, fedele al principio di realtà da cui non si può
derogare, il Papa spiega che non è sua intenzione “promuovere una
disinformazione in cui sarebbe ignorato il dramma della sofferenza, né di
scadere in un ottimismo ingenuo che non si lascia toccare dallo scandalo del
male”; al contrario, lo sforzo
deve essere orientato a “oltrepassare quel sentimento di malumore e di
rassegnazione che spesso ci afferra, gettandoci nell’apatia, ingenerando paure
o l’impressione che al male non si possa porre limite”.
È a questa
accettazione passiva di un mondo che sembra impossibile cambiare che Francesco oppone la ricetta di “uno
stile comunicativo aperto e creativo, che non sia mai disposto a concedere al
male un ruolo da protagonista, ma cerchi di mettere in luce le possibili
soluzioni, ispirando un approccio propositivo e responsabile nelle persone a
cui si comunica la notizia”. “La realtà, in sé stessa, non ha un significato
univoco”, precisa il Papa: “Tutto dipende dallo sguardo con cui viene colta,
dagli ‘occhiali’ con cui scegliamo di guardarla: cambiando le lenti, anche la
realtà appare diversa”.
Per i cristiani, l’unico occhiale adeguato
per decifrare la realtà non può che essere quello del Vangelo: la “buona
notizia che è Gesù stesso non è buona perché priva di sofferenza, ma perché
anche la sofferenza è vissuta in un quadro più ampio, parte integrante del suo
amore per il Padre e per l’umanità”.
Testimoni di un’umanità nuova. Al suo quarto messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni
sociali – dopo aver parlato di cultura
dell’incontro, famiglia
e misericordia -, Francesco entra nelle dinamiche dell’informazione e
ribalta il paradigma della negatività: “Ogni nuovo dramma che accade nella
storia del mondo diventa anche scenario di una possibile buona notizia, dal
momento che l’amore riesce sempre a trovare la strada della prossimità e a
suscitare cuori capaci di commuoversi, volti capaci di non abbattersi, mani
pronte a costruire”.
“Essere
‘testimoni’ e comunicatori di un’umanità nuova, redenta” è l’ispirazione a cui tendere, nella persuasione che è “possibile scorgere
e illuminare la buona notizia presente nella realtà di ogni storia e nel volto
di ogni persona”. In bad news, good news.
(Riccardo Benotti per Agenzia SIR)
Per visualizzare il testo del messaggio di Papa Francesco per la 51° Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, cliccare
qui
Cernusco sul Naviglio,
22 maggio 2017