“AMMINISTRATORI BCC SMENTITECI E RIDATECI FIDUCIA”

“Il clima della serata assembleare e della gestione prossima futura ha un suono davvero da ‘fine gita’ o ultimo atto con finale scontato. Spero solo di essere smentito a riguardo.”


Al cinema Agorà, l’assemblea della Bcc Cernusco (12 maggio 2017)

L’invito era in bellavista, da non dimenticare: 12 maggio, assemblea Bcc, tenersi liberi per partecipare. Sono un socio penso come tanti, senza grandi conoscenze di gestioni amministrative, conti economici e “voci tecniche di bilancio”. Sono divenuto socio mettendoci qualche soldino perché il valore della cooperazione e di una economia che non sia solo finanza ma venga interpretata come motore di sviluppo e crescita a supporto del territorio in cui abito e vivo, io oggi e domani i miei figli, mi è congeniale.

Avevo tre interrogativi a cui cercare risposta. Primo, il risultato di bilancio: che il mio “investimento” (in fondo ogni risparmio è un pò di fatica) avesse un ritorno è in fondo un’attesa di ogni anno, nonostante il periodo di difficoltà generalizzata. Secondo, la ragione vera e ultima dell’avvicendamento alla guida del consiglio di amministrazione e delle dimissioni di Enio Sirtori. Terzo, il futuro della banca, considerando le variazioni legislative intervenute.

E le risposte non sono ovviamente mancate. Bilancio negativo (per euro 3,5 milioni, -4,6 se confrontato con i 12 mesi precedenti). Personalmente sono rimasto un poco male, nonostante le rassicurazioni sulla solidità della banca e sugli indici di copertura dei cosidetti “crediti deteriorati”: la speranza è sempre quella che si siano almeno aiutate imprese a non chiudere e famiglie a non restare senza reddito, però ... però i tuoi risparmi (le tue fatiche, perché è da lì che sono nati) oggi valgono meno.

Le dimissioni dell’ex presidente Sirtori sono state chiarite: divergenze insanabili sul futuro della banca, con tutti gli altri consiglieri a favore di una fusione con la Bcc di Carugate rispetto alla posizione di Sirtori che prospettava una diversa linea d’azione.

Il futuro della banca, che con le recenti variazioni normative non può essere diverso da quella di una fusione con altri istituti, chiaramente indirizzato verso la Bcc Carugate.

Quali le sensazioni del “socio come tanti”? Devo ammettere, non piacevole. Innanzitutto dal punto di vista dei numeri, quelli di bilancio, ovviamente, ma anche quelli di partecipazione, se si considera che a una assemblea elettiva di cariche sociali si sono contati meno di 500 voti (deleghe comprese) su oltre 6mila soci aventi diritto (6.409 secondo il bilancio), un solo candidato alla carica di presidente del consiglio d’amministrazione e altrettanto per il collegio sindacale, solo pochi candidati più del minimo necessario da eleggere in consiglio di amministrazione e collegio sindacale. Apprezzamento per chi si è reso disponibile, ma domanda seria circa la mutata rilevanza (e credibilità?) dell’istituto nel panorama economico locale e circa la conduzione attuale rispetto alla originali motivazioni per cui fu costituito.

Poi per quanto mi riguarda, come socio, ho avuto due nette sensazioni, al di là delle tante rassicurazioni: i giochi sono ormai fatti e la direzione, in termini di attori e tempi (con chi e quando, la fusione non è in discussione, data la nuova normativa) è già determinata. Il clima, della serata assembleare e della gestione prossima futura, che ha un suono davvero da “fine gita” o ultimo atto con finale scontato. Spero solo di essere smentito a riguardo, ma gli sguardi dei soci in Agorà, i commenti a mezza voce, gli esiti delle votazioni (“tutto approvato, purché la si faccia finita”) e ancor più i numeri delle presenze la dicono lunga sulla fiducia nei giorni a venire.

Ad un correntista basterebbe spostare il conto, ma ad un socio, che contribuisce a scegliere gli amministratori e che si sente corresponsabile delle scelte e dell’andamento della Banca, questo non basta.

Ai nuovi amministratori, la cui carica non durerà certamente un triennio, il compito di smentirci e rinnovare la fiducia e la voglia di essere presenti nella storia della “nostra” Bcc.

Una nota a parte circa il linguaggio, e anche questa è una mia personale opinione: sono convinto che ci sia un linguaggio tecnico necessario per stilare le diverse relazioni di bilancio, le politiche amministrative, gli atti relativi a compensi e patti. Ma una volta messi a disposizione dei soci, nelle assemble sarebbe forse opportuno non tanto leggere gli atti quanto interpretarli, spiegarli e renderli quanto più possibile comprensibili.

Giancarlo Melzi

Per visualizzare l’esito delle votazioni per il rinnovo delle cariche sociali, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 15 maggio 2017