BCC PROSEGUE NELLE TRANSAZIONI DI PRODOTTI D’ARMAMENTO

Il valore delle transazioni bancarie legate all’export definitivo di armamenti è passato dai 4 miliardi del 2015 ai 7,2 miliardi del 2016. Banche sempre più armate, tra queste anche BCC Cernusco


La sede della Bcc Cernusco in piazza Unità d’Italia

«In un solo anno il valore delle transazioni bancarie legate all’export definitivo di armamenti – si legge su www.nigrizia.it - è passato dai 4 miliardi del 2015 ai 7,2 miliardi del 2016 (+80%), frutto di 14.134 segnalazioni, rispetto alle 12.456 dell’anno precedente. Un boom inarrestabile se si osserva la crescita rispetto a soli due anni fa: +179% (2,5 miliardi di euro, nel 2014). Dati che emergono dall’ultima Relazione al parlamento sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento, 2016. Banche sempre più armate, quindi, e pure contente di esserlo.»

Tra la quarantina di banche presenti nella tabella allegata alla citata Relazione c’è ancora purtroppo la Bcc Cernusco, che ha visto aumentare nel 2016 gli importi relativi alle operazioni per l’esportazione di prodotti di armamento, transitati sui conti correnti aperti presso le proprie filiali. Passando da 7,5 milioni di euro del 2015 a 8,2 milioni di euro del 2016. Nella tabella ci sono anche altre due Bcc, ma per importi decisamente più modesti.

Le esportazioni di armamenti italiani hanno segnato nel 2016 un +196,9% rispetto al 2014 e +84,9% in confronto al 2015, attestandosi a 14,6 miliardi di euro. Il dato è contenuto nella relazione annuale del Ministero degli Esteri, inviata nelle scorse settimane al Senato. Ai primi 14 posti tra gli importatori di munizioni e sistemi d’arma “Made in Italy” vi sono 7 Paesi coinvolti direttamente in guerre nel Medio Oriente, e specialmente la coalizione saudita che sta bombardando lo Yemen e su cui pendono le ripetute accuse dell’Onu per crimini sui civili: Kuwait, Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti. Ci sono poi le forze armate della Turchia, impegnate sul doppio fronte Siria-Iraq, oltre a Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito, che hanno dispiegato diversi contingenti in varie aree di crisi.

«Sul valore delle esportazioni del 2016 – si legge nella citata relazione – incide una licenza di Euro 7,308 miliardi per la fornitura di 28 aerei da difesa multiruolo di nuova generazione “Eurofighter Typhoon”, che saranno realizzati in Italia». Senza questa licenza, «il valore delle esportazioni del 2016 sarebbe stato -7% rispetto al 2015» è stato precisato dal Ministero degli Esteri.

Punto di vista – Il problema della presenza della nostra Bcc tra le “Banche armate” è già stato posto lo scorso anno in assemblea, ma evidentemente gli amministratori non se ne sono preoccupati e hanno pensato bene di incrementare questo tipo di operazioni. So che a molti questo comportamento non crea alcun problema. Io, invece, mi ostino a credere che un’altra economia sia possibile e che non ci si possa da una parte inorridire per i crimini provocati da “un’economia di morte” e dall’altra fare affari con i produttori di armamenti. Con la prevista fusione questa imbarazzante presenza potrebbe terminare, visto che la Bcc Carugate non è presente dell’elenco delle “banche armate? Auguriamocelo! (Carlo Guzzi)

Per visualizzare la tabella delle “Export definitivo di armi: le operazioni bancarie 2016”, cliccare qui

Per leggere l’articolo “Banche e commercio di armi. Esplodono i conti armati” pubblicato da “Nigrizia”, cliccare qui

Cernusco sul naviglio, 15 maggio 2017