“UNIONE DEI COMUNI” CONGELATA A DOPO LE ELEZIONI

Respinta una mozione presentata da Gargantini e Keller che proponeva lo scioglimento dell’ente. Al momento solo il Comune di Cambiago è uscito e l’Unione non sta facendo nulla.


I sindaci dei Comuni inizialmente aderenti all’Unione (2015)

La mozione sullo scioglimento dell’Unione dei Comuni della Martesana, presentata dal consigliere Claudio Gargantini (Cernusco Civica) e condivisa da Claudio Keller (Gruppo misto), è stato l’ultimo punto discusso dal consiglio comunale dello scorso 26 aprile prima del suo scioglimento per fine mandato. Gargantini, dopo aver ricordato la breve storia (dal 2015 ad oggi) di questo ente di secondo livello e i diversi orientamenti delle amministrazioni comunali che ne fanno parte sul suo futuro, ha chiesto di impegnare il Sindaco “a rendicontare sui costi dell’Unione” e “a sottoporre una proposta di delibera di scioglimento dell’Unione da inserire all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale.”

Gargantini ha poi spiegato che con la sua mozione ha inteso “dare l’assist al Sindaco, che tanto si è impegnato per la sua costituzione, per fare un po’ il punto della situazione”. A parere del consigliere, tutto quello che va nel senso di riunire i sevizi tra più Comuni deve essere esaminato e valutato, ma questa esperienza dell’Unione è nata deficitaria per la mancanza di una legge che la disciplinasse. Infatti, ha osservato che è bastato il cambio di amministrazione perché alcuni Comuni si sfilassero, essendo l’adesione su base volontaria. Per Gargantini “le buone idee devono essere inserite in una struttura ben definita e solida”. In conclusione, ha riconosciuto che “uno spreco positivo di energie è stato utilizzato in modo fallace, perché prima è uscito Cambiago e poi ha votato contro il conferimento dei servizi sociali Pessano con Bornago”.

“L’unione dei Comuni è un progetto che tentiamo di portare avanti – ha detto il Sindaco, Eugenio Comincini - ma come tutte le scommesse non è detto che si possano sempre vincere.” Quindi ha aggiunto: “Se guardiamo all’impegno del nostro Comune, non abbiamo nulla da rimproverarci. Noi ce l’abbiamo messa tutta. La non riuscita non dipende da noi.” Comincini si è detto convinto che “quando si fa politica bisogna avere anche la capacità di innovare, rispetto alle regole vigenti, anticipando i tempi di maturazione delle scelte” che poi saranno legislativamente disciplinate.

L’assessore alle politiche sociali, Silvia Ghezzi, con delega per l’Unione, ha precisato che l’ente, al momento, esiste ancora. N’è uscito solo il Comune di Cambiago. Tutto rimane congelato sino a dopo le elezioni comunali nella nostra città e a Bussero. Anche in considerazione del fatto che nello scorso autunno è stato conferito l’incarico ad alcuni consulenti per individuare altre funzioni da conferite all’Unione, dopo che per i servizi sociali non tutti erano d’accordo, ma senza giungere a un risultato positivo.

A proposito poi dei costi sinora sostenuti, Ghezzi ha parlato per il nostro Comune di circa 12mila euro. Mentre per i 200mila euro di costi complessivi ipotizzati nel 2015, ha precisato che si trattava solo di una stima per l’avvio dell’Unione, senza alcuna richiesta di versamento ai singoli Comuni, invitati, invece, a stanziare la propria quota parte nei rispettivi bilanci. Ghezzi ha sottolineato, infine, che “il lavoro fatto per l’Unione non è andato disperso perché lo stiamo utilizzando nel Piano di Zona.”

La mozione ha raccolto solo due voti favorevoli (Gargantini e Keller), tre astenuti (Aimi, Mandelli e Radaelli) e nove contrari. Non rimane, quindi, che aspettare i risultati delle prossime elezioni comunali a Bussero e Cernusco per capire se l’Unione avrà un futuro oppure no.

Cernusco sul Naviglio, 1 maggio 2017