Giovedì 28 Marzo

SI E´ DIMESSO IL PRESIDENTE DELLA BCC LOCALE

Ufficialmente per “motivi personali”, ma alla base della decisione di Enio Sirtori ci sarebbero differenze di vedute con gli altri consiglieri sulle prospettive future del credito cooperativo cittadino.



Enio Sirtori (2° da sinistra) dimessosi da presidente e Maurizio Comi (6° da sinistra) vicepresidente della BCC Cernusco
ad
una manifestazione della Croce Bianca Milano sezione di Cernusco

 

Nessuno si aspettava che, a poche settimane dalla convocazione dell’assemblea dei soci per l’approvazione del Bilancio 2016 ma soprattutto per il rinnovo delle cariche sociali, il presidente della BCC Cernusco, Enio Sirtori, rassegnasse le sue dimissioni. Una notizia che doveva rimanere inizialmente riservata, per consentire agli altri consiglieri di ben valutare la nuova situazione che si è creata, in una fase estremamente delicata per il futuro del credito cooperativo cittadino, ma che evidentemente qualcuno ha avuto tutto l’interesse a farla circolare subito, spifferandola ad un settimanale locale. Dimissione che, a denti stretti, alcuni amministratori confermano.

Ufficialmente Sirtori si sarebbe dimesso per “motivi personali”, come solitamente accade in questi casi, ma le notizie che trapelano lasciano capire che le divergenze con gli altri componenti del consiglio d’amministrazione hanno riguardato soprattutto le prospettive future della Banca. Per la maggioranza degli amministratori ormai avviata verso una probabile fusione con la BCC Carugate e Inzago, vicina a includere, dal 1° luglio prossimo, anche la BCC di Sesto San Giovanni, dopo il via libera dato dalla Banca d’Italia. Fusione che la porterà anche al cambio della denominazione sociale, diventando la BCC Milano. Per l’ormai ex-presidente, questo percorso non era ancora del tutto scontato, sebbene una fusione con un’altra banca del “mondo cooperativo” fosse da tempo nell’ordine delle cose e condiviso pienamente dalla totalità degli amministratori, considerate le sempre più stringenti norme bancarie imposte dall’Europa.

Nel frattempo la BCC Cernusco non rimane senza guida, perché c’è comunque un vicepresidente vicario, Maurizio Comi, che in mancanza del presidente ne assume i compiti. La nomina del nuovo presidente compete in ogni caso al consiglio d’amministrazione e dovrebbe avvenire il prossimo 6 aprile.

Significativo il fatto che il consiglio d’amministrazione abbia deliberato di prorogare il termine per la presentazione delle candidature alle cariche sociali, che scadeva il 31 marzo scorso, sino al prossimo 10 aprile. Uno slittamento che, probabilmente, sta ad indicare che non sono poi così tanti, come un tempo, coloro che ambiscono a ricoprire queste cariche. La disponibilità di tempo che richiede, le competenze necessarie e le responsabilità conseguenti impongono ai candidati di valutare seriamente il compito che potrebbe essere a loro affidato. Perché la buona volontà e lo spirito di servizio alla comunità da soli non bastano.

È facile immaginare che i prossimi giorni saranno di febbrili contatti tra gli attuali consiglieri della BCC Cernusco per capire bene chi tra loro accetterà di rendersi disponibile solo per qualche settimana oppure anche per il prossimo triennio o per il tempo necessario per giungere ad una fusione. Compito non certamente facile in questa importante e decisiva fase della vita del credito cooperativo locale. Senza dimenticare che i soci vorranno capire bene che cos’è successo e non mancheranno di chiederlo nell’ormai imminente assemblea.

Cernusco sul Naviglio, 1 aprile 2017