“GUIDO, UOMO MITE, CUSTODE DELLA SUA COMUNITÀ”

In numerosi hanno partecipato al funerale di Guido Fedeli, ultimo testimone di una generazione di adulti che si è spesa con grande generosità per la nostra comunità e in particolare per i ragazzi e i giovani.

Forse non è stata solo una coincidenza che la liturgia esequiale di Guido Fedeli – lunedì 20 marzo, nella chiesa prepositurale – è stata celebrata nella solennità liturgia di San Giuseppe. Una figura che ha dato modo al prevosto della città - don Ettore Colombo, che ha concelebrato con padre Emilio Spinelli – di tracciare un parallelo tra lo sposo della Beata Vergine Maria e Guido Fedeli. Tre sono state le sottolineature tratte dalle letture della solennità.

“Anche noi dunque, circondati da tale moltitudine di testimoni (che hanno vissuto per fede, ndr), avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento.” (Lettera agli Ebrei, 11). “Tra questi testimoni dobbiamo inserire giustamente Guido. La sua esistenza – ha detto don Ettore - è stata segnata, sin dal Battesimo, dalla fede, che poi l’ha concretamente vissuta” con la costante partecipazione alla Messa domenicale, sino a quando gli è stato possibile, accompagnato da un famigliare o dalla sua badante.

“Il Signore Dio da Giacobbe fece sorgere un uomo mite (Mosè, ndr), che incontrò favore agli occhi di tutti, amato da Dio e dagli uomini, il cui ricordo è in benedizione” (Siracide 44). “Anche questo versetto ci descrive Guido – ha commentato il prevosto - uomo mite, capace di vivere per la fede nel Signore, riversandola sui fratelli, capace di creare relazioni e di essere stimato da tutti.”

Il Vangelo ci ha, infine, descritto San Giuseppe come custode del Bambino e di sua Madre (Matteo 2). Pure Guido è “stato custode del Bambino Gesù, perché ha custodito la fede, ed è stato custode della Madre, perché ha amato la Chiesa, la sua comunità, per la quale si è speso con tanta semplicità e nella più completa disponibilità, sempre pronto a servirla e a rispondere ad ogni richiesta di collaborazione.”

Al termine della celebrazione, sul sagrato della prepositurale, il figlio Claudio ha ricordato “l’umiltà e il grande cuore” del papà. Che abbiamo incontrato negli anni della nostra gioventù, in Sacer e al Centro sportivo Don Gnocchi. Per questo non possiamo che rendere grazie al Signore, accompagnando Guido con la nostra preghiera e riconoscenza, per averci dato la gioia di camminare, per un lungo tratto della nostra vita, con persone come lui, ultimo testimone di una generazione di adulti (il fratello Giovanni, Alberico, Achille, Santo, Attilio, Andrea, Luigi, Tino …) che si è spesa con grande generosità per la nostra comunità e in particolare per i ragazzi e i giovani. (C.G.)

Cernusco sul Naviglio, 20 marzo 20127