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“INVITATI A RICENTRARE LA NOSTRA VITA SULLA POTENZA DELLA PAROLA DI DIO”

Domenica all’inizio di Quaresima, 5 marzo – “Siamo invitati – commenta il prevosto - a non usare la parola di Dio per giustificare le nostre attese e i nostri comportamenti, ma a uniformare la nostra esistenza su quella Parola.”

Questa domenica “all’inizio di Quaresima” - come ci fa pregare l’orazione all’inizio dell’assemblea liturgica – fa entrare la Chiesa in un tempo di penitenza, un tempo da affrontare con animo docile e pronto, per liberarsi dal contagio del male e giungere così in novità di vita alla gioia della Pasqua.

Le pagine della Scrittura di questa domenica ci aiutano a comprendere e ad approfondire tutte queste intenzioni che accompagnano il cammino quaresimale. Il racconto evangelico di Gesù tentato da Satana nel deserto per quaranta giorni ci dice chiaramente che il tempo che stiamo per iniziare è un tempo di prova e di combattimento, in cui il digiuno, la preghiera e l’esercizio della carità – una vita spesa per gli altri e non trattenuta per sé – sono l’arma vincente contro il maligno.

La seconda lettera di Paolo ai Cristiani di Corinto ci descrive questo tempo come “il momento favorevole”, “il giorno della salvezza”, perché la Quaresima è occasione speciale per ricevere il dono della riconciliazione con Dio.

E la lettura profetica di Isaia, attraverso delle immagini molto concrete – togliere di mezzo a te l’oppressore, il puntare il dito e il parlare empio, così come aprire il cuore all’affamato –, descrive la novità di vita che ci aspetta.

Di queste pagine della Scrittura, però, è soprattutto quella evangelica delle tentazioni che dà il tono a questo particolare periodo dell’anno liturgico che ci prepara alla Pasqua e che, nella sua origine, serviva ai catecumeni per compiere l’ultimo tratto di strada che li avrebbe portati a ricevere, nella notte di Pasqua, i sacramenti della iniziazione cristiana: il Battesimo, la Confermazione e l’Eucaristia.

Commentando proprio questa pagina delle tentazioni in una delle sue omelie, Papa Francesco ha fatto notare come tra Gesù e Satana si instaura un vero e proprio duello, a colpi di citazioni della Scrittura. Ma Gesù – ha sottolineato il Papa – “non dialoga con Satana, come aveva fatto Eva nel paradiso terrestre. Gesù sa bene che con Satana non si può dialogare, perché è tanto astuto. Per questo Gesù, invece di dialogare come aveva fatto Eva, sceglie di rifugiarsi nella Parola di Dio e risponde con la forza di questa Parola”. Prendendo spunto da questo atteggiamento di Gesù, Papa Francesco, in quella omelia, ha rivolto un appello ai suoi ascoltatori, un appello che ora raggiunge anche noi: “Ricordiamoci di questo: nel momento della tentazione, delle nostre tentazioni, niente argomenti con Satana, ma sempre difesi dalla Parola di Dio! E questo ci salverà”.

Forse è proprio per questo che, al termine dell’anno giubilare della misericordia, Papa Francesco ha espresso il desiderio che “la parola di Dio sia sempre più celebrata, conosciuta e diffusa, perché attraverso di essa si possa comprendere meglio il mistero di amore che promana da quella sorgente di misericordia”. E ha chiesto di dedicare una domenica dell’Anno liturgico proprio alla Parola. E il nostro Arcivescovo, per soddisfare questa richiesta, ha indicato questa domenica “all’inizio di Quaresima”, perché in essa abbiamo sentito come Gesù si rivolge a Satana nello scontro con il tentatore: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.

Non so se la nostra vita è effettivamente nutrita dalla parola di Dio o se non andiamo invece alla ricerca di altre realtà che possono saziare la nostra fame e la nostra sete: il benessere economico, il successo personale, il potere e il dominio sugli altri, cioè le stesse tentazioni vissute da Gesù.

Oggi, all’inizio del cammino quaresimale, siamo invitati a ricentrare la nostra vita sulla potenza della parola di Dio e a confidare solamente in Lui. Anzi, secondo la testimonianza di Gesù, siamo invitati a non usare la parola di Dio per giustificare le nostre attese e i nostri comportamenti, come fa Satana, attraverso delle tentazioni che puzzano di incenso, ma a uniformare la nostra esistenza su quella Parola, lasciandoci mettere in discussione da essa e tenendola come luce per il nostro cammino.

Viviamo in un mondo in cui ciascuno ha la sua da dire e tutti vogliono parlare, ma difficilmente siamo disponibili all’ascolto. Chiediamo al Signore Gesù che vince Satana con la forza della Parola di Dio, di metterci in religioso ascolto di questa Parola, perché è la sola capace di rivelarci il pensiero di Dio e di non distogliere l’attenzione dai bisogni dei nostri fratelli. Solo così potremo arrivare a celebrare con gioia la Pasqua del Signore.

Don Ettore Colombo

Responsabile della Comunità pastorale “Famiglia di Nazaret”

Per leggere i testi delle letture della Messa di domenica 5 marzo, all’inizio della Quaresima,

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Cernusco sul Naviglio, 5 marzo 2017