«SE NON VEDETE SEGNI E PRODIGI, VOI NON CREDETE»

Domenica 5 febbraio – “Un funzionario del re aveva un figlio malato a Cafarnao. Costui … si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire.”



Giovanni ci accompagna anche questa domenica e ci fa scoprire altre “epifanie” di Gesù. Cana di Galilea è lo scenario anche del secondo segno compiuto da Gesù. La guarigione “a distanza” del figlio del funzionario regio di Cafarnao ci introduce più profondamente nella comprensione della figura e della missione di Gesù. Ci facciamo accompagnare dal Vangelo in tre passaggi.

«Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». L’approccio non è dei migliori: Gesù quasi rimprovera un padre che è venuto da lui a supplicarlo per il figlio morente. C’è una sorta di contraddizione tra quanto dice Gesù e quanto poi opera: si lamenta che gli vengano chiesti miracoli e poi li fa. Perché Gesù si comporta in questo modo? Uno dei possibili motivi è quello di mostrare il tipo di fede che egli chiede: non dobbiamo cercare i miracoli per credere, quasi Gesù fosse una guaritore eccezionale; egli vuole l’ascolto della sua Parola e la gioia che fa scegliere di rimanere con lui. Non esiste fede senza sequela quotidiana.

Per leggere il testo completo del commento di don Luigi Galli, per “Famiglia cristiana”, cliccare qui

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Cernusco sul Naviglio, 3 febbraio 2017