“QUESTO MIO FIGLIO ERA PERDUTO ED È STATO RITROVATO”

Domenica 26 febbraio – “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».



Oggi ci viene annunciato l’imminente inizio della Quaresima con una della più belle e commoventi parabole del Vangelo: un capolavoro assoluto. «Mi alzerò, andrò da mio padre». Il cammino della fede inizia dal cuore di Dio e termina quando scompare nella sua carità. Dal Padre parte la chiamata al ritorno a lui e la chiamata si compie con il “rientro a casa”. Il percorso della vita cristiana è racchiuso in questi due abbracci del Padre. Il motivo per cui il figlio scappato da casa comincia il cammino del ritorno è solo l’inizio di un lungo itinerario di conversione; infatti non c’è ancora la nostalgia del Padre, ma solo il desiderio di tornare a star bene e la voglia di placare il senso di colpa per il male fatto. Ma, strada facendo, il desiderio di star meglio e il senso di colpa si aprono alla scoperta dell’amore del Padre che, stando al balcone, aspetta. È questa la bellissima immagine che descrive la vita cristiana: nessuno, né per sé né per gli altri, sa a che punto è il cammino. Fermarsi vuol dire smettere di credere, perché aver fede significa “camminare verso casa”.

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Cernusco sul Naviglio, 23 febbraio 2017