STUPITI “DELLE COSE CHE SI DICEVANO DI LUI”

Domenica 29 gennaio – Maria e Giuseppe “portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore”



Foto archivio SIR – Riproduzione riservata


In questa domenica la liturgia ambrosiana celebra la festa della Sacra Famiglia. È il mistero del nascondimento totale di Gesù. Dopo le epifanie delle ultime tre domeniche, oggi inizia il grande silenzio: Gesù “scompare” a Nazaret vivendo per decenni una vita nascosta nella semplicità di una famiglia dignitosamente povera in un paese quasi sconosciuto e lontano da Gerusalemme.


«Portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore». La mamma e il papà di Gesù hanno fatto quello che tutti i genitori ebrei erano tenuti a fare con il loro primogenito maschio; la legge di Mosè prescriveva che dovesse essere offerto al Signore e riscattato con un sacrificio. È l’ennesimo segno della radicalità dell’incarnazione del Verbo di Dio. Gli viene messo il nome Gesù: nome molto diffuso all’epoca e che significa «Dio salva». Siamo invitati a guardare la nostra realtà familiare avendo negli occhi la radicalità dell’incarnazione. Oggi ci si sposa in un momento storico che presenta inedite difficoltà per le famiglie: non tanto le fatiche sociali ed economiche (che pur sono serie) quanto piuttosto il concetto stesso di famiglia che mette in discussione la forma di famiglia cui eravamo abituati da secoli. La contemplazione della vicenda della famiglia di Nazareth illumina i nostri passi insicuri.

Per leggere il testo completo del commento di don Luigi Galli, per “Famiglia cristiana”, cliccare qui

Per leggere i testi delle letture della Messa di domenica 22 gennaio 2017, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 27 gennaio 2017