LE “ALI” DI VILLA ALARI SONO ANCORA PRIVATE

La delibera di acquisizione delle ‘ali’ di Villa Alari fu sbandierata nel 2009 dalla prima giunta comunale guidata dall’attuale Sindaco, Eugenio Comincini. Ma tutto poi si è bloccato.


Villa Alari: il cortile d’onore racchiuso tra le due ‘ali’ (porzioni di edificio a est e a ovest)

Quello che sembrava dovesse essere un atto ad effetto immediato è, invece, ancora da sottoscrivere: l’attesa dura dal 2009! A riportare la vicenda all’attenzione del consiglio comunale, nella seduta dello scorso 1° febbraio, ci ha pensato il consigliere comunale di minoranza Claudio Gargantini (Persona e Città)

“Nel consiglio comunale del luglio 2009 avete portato in aula la proposta di recupero delle ‘ali’ di Villa Alari” nell’ambito di un piano di lottizzazione: questa è la premessa fatta da Gargantini, che poi ha aggiunto: prendo “atto che ad oggi nessuna notizia circa il recupero delle ‘ali’ di Villa Alari è stata comunicata.” Quindi le richieste di spiegazioni: “Chiedo al signor Sindaco e all'assessore all'urbanistica Marchetti di conoscere i motivi per i quali le ‘ali’ della Villa non sono ancora state recuperate a patrimonio pubblico? Qual è stato il lavoro svolto dal dirigente dell’area tecnica, architetto Acquati, in merito alla vicenda e quale l'atteggiamento dell'operatore privato? Quando verrà definitivamente ristrutturata la Villa e quale utilizzo ne seguirà a beneficio dello cittadinanza?”

Il Primo cittadino nella risposta ha, innanzitutto, spiegato che l’operatore nel 2009 aveva, con atto unilaterale, sottoscritto la bozza di convenzione che prevedeva anche la cessione delle ‘ali’ di Villa Alari. Obiettivo della lottizzazione era quello di ricompattare il corpo centrale dello storico edificio con la cappella gentilizia e la portineria mediante l’acquisizione del solo piano terra delle due ‘ali’ e di destinare ad uso pubblico il cortile d’onore “cercando così di ricompattare l’intero compendio architettonico maldestramente frazionato con l’accordo del 2007” tra Fatebenefratelli, Comune e Regione.

L’amministrazione comunale negli anni successivi – ha spiegato poi Comincini - ha più volte invitato l’operatore a sottoscrivere la convenzione, ma non avendo avuto risposta in merito ha provveduto a diffidarlo e a metterlo in mora con l’avvertenza che in mancanza dell’adempimento il Comune avrebbe valutato la possibilità di intraprendere eventuali azioni legali, a tutela dei propri diritti, e richiedere il risarcimento dei danni.

Nel dicembre 2014, la giunta comunale ha poi promosso un’azione giudiziaria al TAR Lombardia, per ottenere una sentenza amministrativa che producesse gli stessi effetti della convenzione urbanistica. Il procedimento è in corso e la prossima udienza è fissata per maggio 2017.

Il sindaco ha quindi ricordato i contenuti e gli obiettivi dell’accordo di programma, avviato lo scorso anno, tra Comune e Regione, per una prima serie di interventi di ricupero sulla Villa, per un importo complessivo di circa 1,9 milioni di euro, dopo i quali il Comune si augura di poterla inserire, con i laboratori multimediali di cui sarà dotata, nel circuito culturale e scolastico della nostra Regione.

Gargantini, nella replica, ha lamentato la mancata risposta del Sindaco sul ruolo svolto dal dirigente dell’area tecnica in tutta questa vicenda: per il consigliere di minoranza si tratta di “un atteggiamento che ha creato evidenti ‘ingrippi’ contro quasi la volontà politica di trovare un accordo”.

Comincini ha così ribattuto: “forse lei non sa che l’operatore ha compiuto degli illeciti penali per i quali è stato condannato e invitato dalla Sovraintendenza a regolarizzare” quanto non conforme agli accordi. Non sono però stati detti i motivi che hanno indotto l’operatore a non firmare la convenzione per la cessione delle ‘ali’. Un punto che rimane da chiarire.

Cernusco sul Naviglio, 14 febbraio 2017