CAROSELLO: LA MAGGIORANZA SI SPACCA

“Sinistra per Cernusco” ha deciso di votare no sull’atto di indirizzo riguardante l’ampliamento del centro commerciale: “un’operazione che riteniamo sbagliata e dannosa per la nostra città”


Danilo Radaelli (Sinistra per Cernusco)


Il primo ad intervenire – lo scorso 1° febbraio in consiglio comunale - nel dibattito sulla nuova richiesta di ampliamento del “Carosello” è stato il consigliere di maggioranza Danilo Radaelli (Sinistra per Cernusco), che sin dalle prime battute ha fatto capire le intenzioni del suo gruppo: “Mi scuso fin da ora per la lunghezza di questo intervento, in cui cercherò di chiarire perché Sinistra per Cernusco ha deciso di esprimere parere negativo sull’atto di indirizzo in discussione, cioè perché intendiamo negare il consenso ad un’operazione che riteniamo sbagliata e dannosa per la nostra città.”


Radaelli ha spiegato che “il consiglio comunale è chiamato ad esprimere nuovamente un parere su un’operazione che non era parte del nostro programma elettorale”, che “forti perplessità rispetto all’ampliamento del centro commerciale Carosello le avevamo già espresse nel 2014”. Quindi, ha citato il Documento di Programmazione Comunale del 2013, riferita al settore commerciale, nel quale “si diceva chiaramente che l’attuale Centro Commerciale Carosello da una parte rendeva talmente faticosa la vita dei nostri commercianti da permettere solo ai più esclusivi di sopravvivere e dall’altra si presupponeva che potendo eliminare con un colpo di bacchetta il Carosello, commercialmente ci sarebbe stato mercato per molti più negozi in città.” Passando alla mobilità, Radaelli ha considerato “l’obiettivo di ‘ridurre lo stato di congestione’, presente nell’atto in discussione, insufficiente, davvero insufficiente rispetto ad un contesto che nelle ore di punta del venerdì o del sabato vede transitare (o incolonnarsi) decine di migliaia di veicoli all’ora, di cui oltre il 90% auto private.”


Il consigliere di sinistra per Cernusco è in disaccordo anche sulle misure di mitigazione: “Da una parte si chiede all’operatore di acquisire e cedere al Comune 4 mq di aree già verdi e destinate all’agricoltura, in cambio di 1 mq di nuova edificazione su un’area verde con vincoli ambientali, dall’altra il Comune si impegna a non costruire su un’area verde di sua proprietà… C’è qualcosa che non torna. Prima di tutto perché si fa di un bene comune una merce, in secondo luogo perché qualcuno in questo scambio ci sta smenando e di brutto.” Critico anche su prospettive di nuova occupazione. Questa la sua conclusione: “Siamo fermamente convinti che la nostra amministrazione non sia nelle condizioni di dover accettare la proposta di vendere 9000 mq, di proprietà comunale, per incamerare 3 milioni e mezzo di euro. Ma consci che qualcuno in questa aula crede che quei soldi siano indispensabili per il futuro della nostra città – se e quando dovessero arrivare - chiediamo con questo intervento in modo esplicito e fermo al nostro Sindaco di ‘bloccare, in quest’ultimo anno prima delle elezioni, tutti i progetti edilizi che potrebbero compromettere in modo irreversibile il nostro territorio’”. (Per leggere l’intero intervento di Radaelli, cliccare qui)

Maurizio Magistrelli, capogruppo del Partito Democratico, ha innanzitutto ricordato che l’approvazione dell’atto di indirizzo è un passaggio “formalmente non dovuto, ma trasparente. È un iter che dice la visione che abbiamo della politica.” Quindi, ha aggiunto che “a distanza di trenta mesi dall’approvazione del precedente atto, la valutazione positiva rimane“ e “un’altra cosa non cambia: la fiducia al Sindaco, all’assessore Marchetti e all’amministrazione comunale.” Poi ha evidenziato che “la normalità delle amministrazioni comunali è quella di lavorare sottotraccia. Quella della nostra, invece, per quanto possibile, è quella di aprire ‘gli scatoloni’ per rendere evidenti le posizioni di ciascuno. Adesso la palla passa alla Regione” che dovrà esprimere il suo parere sulla proposta.

“Quello a cui diamo il via non è un progettoha spiegato Mariangela Mariani (Vivere Cernusco) - ma un iter che consentirà al Sindaco di andare al tavolo del confronto con le altri parti interessate con indicazioni che intendono tutelare al meglio la nostra città. Non stiamo siglando un accordo.” Vivere Cernusco sostiene ancora la proposta perché “conferma tutti i paletti precedenti, che allora tutti i gruppi di maggioranza avevano condiviso, e contiene qualcosa in più che la rende accettabile a una lista civica che ha fatto della tutela del territorio uno dei cardini della propria politica.” La conclusione è strettamente politica: “Sicuramente la scelta che faremo stasera avrà un peso nella prossima campagna elettorale, ma noi non siamo abituati a nascondere la testa sotto la sabbia per qualche vantaggio elettorale”. Infine, Mariani ha rinnovato la fiducia al Sindaco e all’assessore Marchetti.

Cernusco sul Naviglio, 3 febbraio 2017