SCOLA AI MALATI: «NON SENTITEVI INUTILI»

Il cardinale Scola ha presieduto, come tradizione – nella Giornata mondiale del malato, sabato 11 febbraio - l’Eucaristia per i malati nella chiesa milanese di Santa Maria di Lourdes. «È decisivo l’atteggiamento di affidamento e abbandono nelle braccia della Vergine»


Lourdes. Grotta delle apparizioni
Foto archivio SIR – Riproduzione riservata

Nella XXV Giornata mondiale del malato, mentre a Lourdes e in tutto il mondo, si celebrano le Eucaristie che fanno memoria della prima apparizione della Madonna a Bernadette (era giovedì 11 febbraio 1858), anche a Milano, nella chiesa dedicata, appunto, a Santa Maria di Lourdes, il cardinale Scola presiede la Messa, davanti a tanti sofferenti, ai volontari delle Associazioni di assistenza, a moltissimi fedeli.

«Ciò che è decisivo in questa Eucaristia è l’atteggiamento di affidamento e di abbandono nelle braccia della Vergine madre, il cui valore è particolarmente segnalato dal modo in cui, carissimi ammalati e parenti, vivete e voi volontari e operatori sanitari vi prendete cura di ciò che avviene quando la malattia ci tocca. Si ha, così, un sentimento di fede certa, perché ci affidiamo a Colui che guida la nostra vita, Dio di amore, Uno e Trino, rivelatosi a noi nel figlio Gesù». Questa la modalità, suggerisce l’Arcivescovo, per concepire la vita anche nei momenti estremi della malattia e della morte, «secondo il valore e la direzione ricordata dal brano dell’Epistola di san Paolo, quando ha parlato del disegno che il Dio di amore ha su ciascuno di noi».

Disegno personale che raggiunge ciascuno nel profondo del proprio cuore, «nel modo di pensare e di agire, perché Lui ci ha scelti prima della creazione del mondo e ci tiene tutti abbracciati in ogni momento». Diventiamo, infatti, suoi figli mediante Cristo. «L’esistenza, dal concepimento fino al suo compimento naturale, è dentro questo abbraccio che Cristo ci ha comunicato e grazie al quale Egli diventa la compagnia della vita intera». Nasce da tale consapevolezza, cristiana in senso pieno e compiuto, la possibilità di affrontare «anche ombre come la malattia, la sofferenza e il dramma della morte».

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Cernusco sul Naviglio, 13 febbraio 2017