SCOLA: «PORSI E OPPORSI ALLA VIOLENZA, SOPRATTUTTO A QUELLA COMPIUTA IN NOME DI DIO»

Nella Messa del giorno di Natale, il Cardinale ha presieduto in Duomo l’Eucaristia, richiamando il dovere della testimonianza coraggiosa di fronte agli attentati e al terrorismo

«Lunga è la scia di attentati terroristici che ha tragicamente insanguinato quest’anno, fino all’ultimo a Berlino, anche l’Europa. Che posizione assumere, come cristiani, di fronte a questa minaccia che incide profondamente nelle nostre vite?». «La prima istintiva reazione è la paura che è, appunto, lo scopo del terrorismo, subito dopo, la richiesta di un rafforzamento delle misure di sicurezza. Ma la sicurezza non è tutto. Ecco perché diventa essenziale l’educazione, la cultura e la testimonianza. Occorre contestare l’ideologia jihadista, ponendosi e opponendosi a essa. Come cristiani, il nostro modo di porci è innanzitutto annunciare Gesù Cristo, la tenerezza coinvolgente di questo Dio Bambino: dobbiamo farlo con più vigore e meno complessi. Gesù non ha aspettato che le condizioni oggettive del suo tempo migliorassero, ma ha generato un soggetto nuovo nella storia».

In Duomo è il cardinale Scola a dare voce alle domande che – forse mai come in queste ore che dovrebbero essere di gioia e di serenità – sono nel cuore di tutti. Per la Messa nel giorno del Natale del Signore, sono moltissimi i fedeli riuniti in Cattedrale, per quel «Bambino che irradia la gloria di Dio conducendoci, passo dopo passo, a riconoscere la Sua divinità. Luce del Dio che non ci lascia mai».


Si vive, così, il Natale che è «dono straordinario e immeritato, autentica povertà che nobilita noi uomini», sottolinea l’Arcivescovo riferendosi ai pastori: «Colpisce che i primi a cui viene dato l’annuncio della nascita del Salvatore sono i pastori, gente povera, di periferia, spesso invisa al mondo cittadino. Essi non hanno niente, mondanamente parlando, da opporre al dono così straordinario della salvezza, eppure si muovono, perché l’autentica povertà permette di comprendere bene, mentre spesso noi siamo poco coscienti della nostra dignità». (Da: www.chiesadimilano.it)

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Cernusco sul Naviglio, 27 dicembre 2016