SCOLA: «ISPIRIAMOCI ALL’INTENSO STILE DI AMORE DEL SIGNORE»

L’arcivescovo ha presieduto la Celebrazione eucaristica nella IV Domenica dell’Avvento ambrosiano. Coltiviamo la pluriformità nell’unità e chiediamoci se comprendiamo lo stile di amore che viene da Cristo, ha detto l’Arcivescovo


Duomo di Milano

Nella IV Domenica dell’Avvento ambrosiano che ha per titolo, “L’ingresso del Messia”, la domanda sul “Chi viene”, attraversa, come un filo rosso, tutta la Celebrazione eucaristica presieduta in Duomo dal cardinale Scola e la sua stessa riflessione.

A tutti si rivolge l’Arcivescovo: «Chi è, per noi, Colui che viene? È il Signore Dio, che si rende presente al suo popolo nella figura del re-Messia del Vangelo». Un re che è «figura paradossale. Gesù, il Figlio dell’uomo, viene invocato come re ma non come un re potente, bensì umile e mite perché obbediente alla volontà del Padre. Umiltà e obbedienza ecco la vera “figura” del potere, di ogni potere che consiste in questo e solo in questo, anche quello che è quotidianamente a nostra disposizione e che altrimenti degenera in involuzione, violenza, smarrimento e depressione».

Da qui l’interrogativo stringente: «Chiediamoci, noi qui riuniti, se guardiamo con regolarità a Gesù che lenisce le ferite del nostro male, se prendiamo fisicamente in mano qualche volta il Crocifisso per scrutarne da vicino i lineamenti, quando siamo immersi nella distrazione e nell’oblio o siamo nella prova. Accogliamo il Dio che viene per noi con il suo intenso stile di amore».

La questione è quanto tale “stile” sia conosciuto, come osserva il Cardinale: «Quella del Signore non è una prova di forza, ma un’offerta di tenerezza, perché viene senza imporsi, ma offrendosi. Così Gesù ci accompagna alla soddisfazione intesa come compimento della nostra persona. Per questo i Padri della Chiesa ci insegnano che davanti a Cristo non dobbiamo stendere più mantelli, ma le nostre stesse persone, con il dono del nostro tempo, delle nostre energie, della nostra mente e del cuore».



Per leggere il testo completo dell’articolo e l’omelia dell’arcivescovo, cliccare qu

Cernusco sul Naviglio, 5 dicembre 2016