“BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE!”
Domenica 4 dicembre, quarta d’Avvento – «La folla che lo precedeva e quella
che lo seguiva, gridava: “Osanna al
figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel
più alto dei cieli!”»
In questa domenica guardiamo l’avvento della nascita di Gesù nella prospettiva della sua entrata a Gerusalemme che lo rivela come Messia. Si tratta di un Messia particolare: non viene con la potenza del re vincitore, ma con la mansuetudine del servo di Dio che offre la sua vita per la salvezza del mondo, entrando a Gerusalemme portato da un puledro di asina.
«Troverete un’asina, legata, e con essa un puledro». L’asino nella Bibbia è un animale importante
perché è la cavalcatura del Messia umile e mite e, proprio per questo,
il popolo lo riconosce come nuovo re: «Benedetto colui che viene nel nome del
Signore!». Anche oggi Gesù entra nel mondo degli uomini come Messia e
Salvatore; anche oggi cavalca un puledro d’asina. Quest’asina è la Chiesa e ogni
cristiano. La Chiesa non presenta se
stessa, ma vive solo in funzione di Gesù. Il cristiano, insieme alla Chiesa,
deve condividere la sorte e le virtù dell’asino: presentare Gesù e non se
stesso, portarlo dove lui desidera, non seguendo i propri capricci,
rimanere umili e obbedienti, coscienti della grandezza di Colui che si porta.
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Cernusco sul Naviglio, 1 dicembre 2016