«IO VI BATTEZZO CON ACQUA; MA VIENE COLUI CHE È PIÙ FORTE DI ME»
Domenica 20 novembre, seconda di Avvento – «Giovanni rispose a tutti dicendo: “… Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile”».
La predicazione del Battista prepara la venuta del Messia. Vale la pena di notare la precisione delle indicazioni storiche. Lo scopo non è tanto offrire un’indicazione cronologica, ma teologica: è iniziato il tempo nuovo e decisivo. Iniziatore e protagonista di tutta la storia della salvezza è la parola di Dio, cioè Dio stesso: «La parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto». Anche per noi la Parola “avviene” nel momento in cui viene proclamata. In questo Avvento, Dio entra nella storia personale di ciascuno e in quella sociale della Chiesa e del mondo.
«Giovanni evangelizzava il popolo». Il finale del brano di Vangelo va
posto all’inizio e ci chiediamo: oggi da chi e come è annunciato il Vangelo? Il
nome dato a questa seconda domenica di Avvento, «i figli del Regno», ci aiuta
nella risposta: il Vangelo è annunciato
da coloro che presentano frutti di conversione. L’evidenza storica della
fede è la vita della Chiesa. Questo criterio, spesso disatteso nella pratica
pastorale, è molto importante, perché ci dice che non è con i discorsi astratti, ma con la quotidianità dei comportamenti fraterni
che si può incontrare la parola di Dio; essa si rende visibile nella vita
quotidiana delle nostre comunità. I cristiani, come le vergini sagge,
«vegliano» nel nostro mondo tenendo accesa la lampada del Vangelo vissuto: nel
buio basta una piccola luce per indicare la strada. La predicazione di Giovanni
Battista ce ne dà un saggio.
Per leggere il testo completo del commento di don Luigi Galli per “Famiglia
cristiana”, cliccare
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Cernusco sul Naviglio, 17 novembre 2016