«CHIUNQUE ASCOLTA LE MIE PAROLE E LE METTE IN PRATICA HA POSTO LE FONDAMENTA SULLA ROCCIA»

Domenica 16 ottobre – “Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene”.


Foto archivio SIR – Riproduzione riservata

«Chiunque ascolta le mie parole e le mette in pratica è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia». Con l’immagine della roccia, Gesù parla di sé e, con quella della casa, parla della sua Sposa. Oggi è festa grande per il rito ambrosiano perché si celebra la consacrazione della chiesa-madre di tutte le chiese. Il nostro bel duomo fatto «con pietre di pietra» è il segno della Chiesa costruita con la carne delle «pietre vive» che sono i credenti.


La casa fondata sulla roccia. Il Vangelo di Luca (6,43-48), con questa immagine, sottolinea due aspetti: le fondamenta della casa sono profonde, per cui essa non crolla perché è «costruita bene». Di fronte alla modernità, può affacciarsi alla nostra mente la domanda: ce la farà la Chiesa a sopravvivere in Occidente? Certamente dobbiamo fidarci dello Spirito, ma questa fiducia chiama in causa la nostra responsabilità. Quale è oggi la nostra responsabilità? Da questa festa ci viene una indicazione preziosa : bisogna scendere in profondità, cioè custodire la memoria. Entrare nel nostro duomo significa prendere la storia della nostra Chiesa e consegnarla alle nuove generazioni; senza memoria, il cristianesimo muore. La Chiesa, fatta da «pietre vive», prende corpo nella storia rappresentata dalla chiesa-edificio di pietra e da lì, per la comunione dei presbiteri con il vescovo, estende, come pianta feconda, i suoi rami in tutta la diocesi.


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Per leggere i testi delle letture della Messa di domenica 16 ottobre 2016, Dedicazione del Duomo di Milano, chiesa madre di tutti i fedeli ambrosiani, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 13 ottobre 2016