“AMATE I VOSTRI NEMICI, FATE DEL BENE A QUELLI CHE VI ODIANO”

Domenica 2 ottobre – “Benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare la tunica.”


Foto archivio SIR – Riproduzione riservata

Questa pagina (di Vangelo: Luca 6,27-38) è difficile: è chiara ed esplicita nell’indicare una strada che tuttavia lascia sgomenti, perché appare impraticabile. Pagine evangeliche come questa suscitano ammirazione ma allo stesso tempo non sono prese sul serio perché «la vita è un’altra cosa». È importante allora coglierne il senso profondo e unificante.

«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso». È il ritornello del Giubileo e rischia di restare tale. Per comprendere l’invito di Gesù è necessario contemplare la misericordia del Padre. Il nostro Dio è misericordioso e questa è la sua essenza più profonda che non va confusa con una generica bontà che perdona… fino a un certo punto. La misericordia di Dio è il suo modo di essere giusto; il Padre è misericordioso perché è giusto e rende giusti per grazia coloro che accolgono nella fede la sua giustizia. Dio perdona sempre perché la sua giustizia non premia i buoni e castiga i cattivi, ma offre alla libertà di entrambi un amoroso perdono che viene prima di ogni umano pentimento. Non dobbiamo fare l’errore di pensare che Dio agisca secondo le nostre categorie; il Padre, vedendo il Figlio in croce, non usa più la giustizia retributiva, ma mi dona gratuitamente la giustizia che salva. Per la fede, e non per le opere, noi siamo salvati.


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Per leggere i testi delle letture della Messa di domenica 2 ottobre 2016, V domenica dopo il martirio di Giovanni Battista il precursore, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 29 settembre 2016