“I PUBBLICANI E LE PROSTITUTE VI PASSANO AVANTI NEL REGNO DI DIO”

Domenica 11 settembre – “Giovanni venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto.” (Matteo 21,28-32)

Il tema che la parola di Dio ci propone è importante: viene infatti posta davanti alla nostra libertà la condizione per la quale la grazia diventa efficace. Giovanni ha predicato ed è cambiata la vita di coloro che hanno messo in pratica la sua parola; quelli che l’hanno solo ascoltata non hanno fatto la volontà del Padre.


«“Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò». Questo comportamento assomiglia a quello di tanti bambini che, per paura, dicono di sì e poi, per pigrizia, fanno il contrario. La pigrizia per il cristiano segnala una forte mancanza di fede. Facciamo un esempio: tra noi cristiani ci chiamiamo «fratelli e sorelle», ma quando questo è vissuto nella realtà quotidiana? Spesso «cari fratelli» rimane una bella frase campata per aria, perché la pigrizia e la paura ci fanno ripiegare su noi stessi al punto di parlare di fraternità ma senza mai viverla. Purtroppo di queste cose nella vita delle nostre comunità cristiane ce ne sono molte. La pigrizia è un grave peccato perché riesce a bloccare la potenza della grazia: quella persona è tua sorella per davvero, ma da come la tratti nessuno se ne accorge; nel Battesimo, per grazia, sei stato reso santo per sempre, ma da come vivi nessuno riesce a scoprirlo. È importante cogliere che la pigrizia non è solo fare poco e male, ma è dimenticanza e trascuratezza di quello che sei. Perciò la domanda fondamentale è: «Ti ricordi cosa sei diventato nel giorno del tuo Battesimo e lo metti in pratica?».




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Cernusco sul Naviglio, 9 settembre 2016