“AGORÀ”, “SALE DELLA COMUNITÀ, PRESIDI CULTURALI E SOCIALI”
Il cinema-teatro di via Marcelline ha ripreso la sua attività dopo la pausa estiva. Una ricerca dell’Università Cattolica evidenzia il ruolo importante che svolgono le “sale della comunità”.
Agorà, cinema-teatro di via
Marcelline
“Agorà”, la sala della comunità della Parrocchia Santa Maria Assunta, ha ripreso la sua normale attività dopo la pausa estiva. La programmazione, per ora, è limitata ai fine settimana con la proiezione di film di “prima visione”, molto spesso si tratta di nuove produzioni in contemporanea “uscita” su tutto il territorio nazionale. Nelle prossime settimane riprenderà anche il cineforum e poi sarà la volta della prestigiosa “stagione di prosa”.
Il cinema-teatro di via Marcelline appartiene al circuito delle sale della comunità rappresentata dall’Acec (Associazione cattolica esercenti cinema). Queste sale “sono dei presidi culturali e sociali»: l’ha detto don Adriano Bianchi, presidente dell’Acec, presentando lo scorso 3 settembre, a Venezia la ricerca dell’Università Cattolica di Milano, promossa dalla sua associazione per ricostruire la presenza e la funzione attuale delle 804 sale della comunità attive sul territorio nazionale.
La ricerca ha preso il via a gennaio e ha coinvolto un campione di oltre 400 intervistati, fra gestori e parroci confermando la disseminazione capillare delle sale della comunità che sono realtà resistenti nel tempo: se infatti il 18% opera da 10-20 anni e il 21% da 20-40 anni, ben il 33% è attiva da 40-60 anni e addirittura il 17% da più di 60 anni.
Emerge una tendenza a distribuirsi equamente in centri abitati di dimensioni differenti: il 19% delle sale è attivo in paesi fino a 5.000 abitanti, il 25% in centri da 5.000 a 10.000, il 17% in cittadine da 10.000 a 20.000 e il 16% in centri da 20.000 a 50.000 abitanti. Seguono il 10% di sale situate in centri da 50.000 a 100.000 abitanti e infine un 13% in città con più di 100.000. Nelle città oltre i 100.000, il 65% delle sale della comunità fa da presidio ad aree periferiche, contribuendo così a tenerle vive.
Fondamentale è la rete di volontari: il 47% delle sale si avvale della cooperazione di più di 10 persone, mentre in un altro 24% dei casi sono coinvolte tra le 5 e le 10 persone. Le sale della comunità sono polo di attrazione non solo per gli adulti (raggiunti dal 92,06% delle sale) ma anche per i più giovani (il 53,97% delle sale raggiunge il pubblico sotto i 9 anni e il 40,87% quello tra i 10 e i 14). Senza dimenticare gli anziani (il 34,13% di over 65). Questo anche grazie a un’offerta che va dal cinema al teatro, passando per la musica e cicli di conferenze.
Nella scelta dei film per il 97,55% della sale c’è la destinazione a un pubblico di famiglie e nel 93,63% delle sale l'offerta di film adatti ai bambini.
Cernusco sul Naviglio, 12 settembre 2016