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ESSERE “PIETRE VIVE” CON OPERE BUONE

Il prossimo 17 luglio ricorre l’84° anniversario della consacrazione della nostra chiesa prepositurale ad opera del beato cardinale Ildefonso Schuster, allora arcivescovo di Milano, quando era prevosto di Cernusco don Claudio Guidali.

Chiesa prepositurale di Santa Maria Assunta

«Fin dal 1907 era stata benedetta la prima pietra e iniziata la costruzione lenta per permettere contemporaneamente l'organizzazione della sicura raccolta di fondi; ma la guerra costrinse a sospendere i lavori; ripresi in tempi migliori, per dare esecuzione non più al primitivo progetto, ma a uno nuovo, più cor­rispondente ai desideri della popolazione, dell’architetto Ugo Zanchetta. Egli ideò, armonizzando le esigenze liturgiche con l'arte e con la praticità (che è pu­re uno degli elementi essenziali nella costru­zione di chiese) un tutto monumentale gran­dioso, di cui è possibile vedere l'effetto specialmente guardando le absidi, dove il mo­vimento e le proporzioni delle parti richiama­no l’eleganza bramantesca a cui il progettista s'è in qualche atteggiamento, felicemente ispirato.» Così riporta un articolo a firma “Tamburini”, pubblicato sul quotidiano milanese “L’Italia”, nel 1930.

«L'interno, a croce latina, a tre navate ter­minanti in tre absidi – prosegue il citato articolo - si presenta grandioso per la vastità di superficie e per la cubatura di circa tremila metri … superficie coperta oltre duemila metri, lunghezza settanta; lar­ghezza alla crociera quarantatre; altezza della navata centrale diciotto, delle laterali undici; la facciata s'eleva a ventitre metri, la cupola a quaranta.»

L’anniversario della consacrazione è soprattutto l’occasione per rendere grazie a Dio non tanto per il bell’edificio che è stato a Lui consacrato – e di ci siamo giustamente orgogliosi - ma per ciò che questo edificio rappresenta: la Chiesa, noi, comunità di uomini e donne che in questa città credono in Dio, ogni giorno si sforzano di credere in Lui e di vivere la loro fede, di testimoniare il Risorto! Nella Lettera ai Corinzi (3,9-17), che sarà letta durante le Messe di domenica 17 luglio, san Paolo ricorda: “Voi siete campo di Dio, edificio di Dio!”. Un edificio il cui fondamento è il Signore Risorto che ci è stato annunciato fin dai primi secoli del cristianesimo – come testimonia la presenza nel nostro territorio di santa Marcellina, sorella di sant’Ambrogio - che si è trasmesso di generazione in generazione fino a noi e che è edificio santo perché abitato dallo Spirito Santo che il Signore ha riversato nei nostri cuori!.


L’interno della chiesa prepositurale prima dei lavori del 2008

Come essere “pietre vive” (Prima Lettera di Pietro 2,5) dell’«edificio di Dio» ce l’ha ricordato Papa Francesco nell’Angelus di domenica scorsa, 10 luglio: «Fare opere buone, non solo dire parole che vanno al vento», è stato il suo invito, che poi ha così proseguito: «mediante le opere buone che compiamo con amore e con gioia verso il prossimo, la nostra fede germoglia e porta frutto». «Domandiamoci – ognuno di noi risponda nel proprio cuore – domandiamoci: la nostra fede è feconda?». «La nostra fede produce opere buone? Oppure è piuttosto sterile, e quindi più morta che viva? Mi faccio prossimo o semplicemente passo accanto? Sono di quelli che selezionano la gente secondo il proprio piacere?». «Queste domande è bene farcele e farcele spesso, perché alla fine saremo giudicati sulle opere di misericordia», ha ammonito Francesco: «Il Signore potrà dirci: Ma tu, ti ricordi quella volta sulla strada da Gerusalemme a Gerico? Quell’uomo mezzo morto ero io. Ti ricordi? Quel bambino affamato ero io. Ti ricordi? Quel migrante che tanti vogliono cacciare via ero io. Quei nonni soli, abbandonati nelle case di riposo, ero io. Quell’ammalato solo in ospedale, che nessuno va a trovare, ero io».

Domenica 17 luglio durante tutte le Messe che saranno celebrate in chiesa prepositurale si ricorderà la sua consacrazione. Segno visibile di questo anniversario saranno le dodici candele accese in coincidenza con le altrettanti croci poste lungo i pilastri delle navate della chiesa nei punti in cui, in quell’estate del 1932, l’arcivescovo o i sacerdoti da lui delegati hanno unto le pareti con il sacro crisma.

Cernusco sul Naviglio, 11 luglio 2016