«CIÒ CHE È IMPOSSIBILE AGLI UOMINI, È POSSIBILE A DIO»
Domenica 24 luglio - «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno
di Dio. È più facile infatti per un cammello passare per la cruna di un ago,
che per un ricco entrare nel regno di Dio!».
Il brano del Vangelo (Luca 18-24b-30) indica con chiarezza uno dei tratti irrinunciabili per lo “stile cristiano”, che è un modo di essere che rende una cosa o una persona inconfondibili. Senza un proprio “stile” il cristianesimo scompare: non si rende visibile e perde di significato.
«Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno
di Dio». Gesù parla di grave
difficoltà e non di impossibilità; gli ascoltatori restano comunque
sconcertati. Nell’ebraismo diffuso ai tempi di Gesù le ricchezze erano viste
come una benedizione divina, una conferma per il credente che stava conducendo
una vita buona e onesta. Gli
ascoltatori, seguendo questa convinzione, chiedono a Gesù: «Ma allora chi si
salva?». Gesù accoglie l’obiezione e la ribalta: «Ciò che è impossibile agli
uomini, è possibile a Dio». Non le ricchezze sono il segno della
benevolenza divina e della salvezza: solo la sequela di Gesù può salvare la
vita dell’uomo.
La salvezza è frutto della Grazia; senza
di essa nessuno, pur impegnandosi, può aver salva la vita.
Per leggere il commento completo di don Luigi Galli, per “Famiglia cristiana”, cliccare qui
Per leggere i testi delle letture della Messa di domenica 24 luglio 2016, X domenica dopo Pentecoste, cliccare qui
Cernusco sul Naviglio, 22 luglio 2016