“QUESTA PAROLA È DURA! CHI PUÒ ASCOLTARLA?”

Domenica 3 luglio – «Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato (quanto Gesù insegnava nella sinagoga), dissero: “Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?”».


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Il Vangelo (Giovanni 6,59-69) ci porta all’uscita della sinagoga di Cafarnao. Gesù ha appena pronunciato il discorso sul pane della vita, in cui presenta se stesso come il cibo che dona la vita che non muore. Supera così tutta l’esperienza dell’Esodo: ora il cibo non è più la manna, ma il corpo e il sangue di Gesù. È un discorso duro, che porta lo scompiglio tra i seguaci di Gesù: molti se ne vanno. Gesù ne approfitta per condurre i discepoli verso la fede autentica in lui. È la strada che facciamo anche noi.


«Lo Spirito dà la vita». Solo lo Spirito opera la fede in Gesù: essa si incammina verso la maturità quando il credente scopre che la sua fede non è solo frutto della propria libera scelta. Credere significa vivere una esperienza profonda di ascolto e di affidamento; solo così si può scoprire il dono che viene dall’alto. Una fede che viene “dal basso” è secondo la carne: non nasce dall’abbandono a Dio, ma si costruisce esclusivamente come impegno umano. Una tale fede “carnale” non riuscirà a sopravvivere alle esigenze della sequela e non sarà capace di accettare lo scandalo della croce.


Per leggere il commento completo di don Luigi Galli, per “Famiglia cristiana”, cliccare qui

Per leggere i testi delle letture della Messa di domenica 3 luglio 2016, VII domenica dopo Pentecoste, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 30 giugno 2016