“È LECITO, O NO, PAGARE IL TRIBUTO A CESARE?”
«Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del
tributo». Allora disse ai farisei: «Rendete dunque a Cesare quello che è di
Cesare e a Dio quello che è di Dio».
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Il Vangelo di questa domenica (Matteo 22,
15-22) va letto insieme a quello della prossima: entrambi raccontano di
incontri tra Gesù e i farisei. I
farisei erano molto religiosi e pii; praticavano una scrupolosa osservanza
della Legge e per questo erano amati dal popolo. Nel Vangelo di
oggi sono i farisei a interrogare Gesù, in quello della prossima settimana è
Gesù a interrogare i farisei.
«I farisei tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù».
L’intenzione di questi farisei non è corretta: si presentano in modo ostile e
preconcetto. Hanno all’esterno un atteggiamento complimentoso («sappiamo che
sei veritiero»), ma pongono a Gesù una domanda trabocchetto. In qualsiasi modo Gesù avesse risposto,
pensavano di metterlo nei pasticci: o come sovversivo che incita a non
pagare le tasse all’autorità romana, o come amico dei romani e quindi inviso al
popolo che malvolentieri versava questi tributi alla potenza occupante. In
realtà Gesù pone la questione su un piano diverso e i suoi avversari
ammutoliscono. Spesso anche noi
facciamo come i farisei: giudichiamo Gesù e non vogliamo essere giudicati da
lui.
Per leggere il commento completo di don Luigi Galli, per “Famiglia cristiana”, cliccare qui
Per leggere i testi delle letture della Messa di domenica 10 luglio 2016, VIII domenica dopo Pentecoste, cliccare qui
Cernusco sul Naviglio, 7 luglio 2016