«CAMMINARE CON GESÙ EUCARISTIA PER SEMINARE SPERANZA»

«Amatevi come io vi ho amato, dice Gesù. Tut­te le fedi, pur nelle distinzioni, hanno a che fa­re con Gesù Cristo - ha detto l’arcivescovo Scola, a conclusione della processione del Corpus Domini -. Siamo una sola famiglia umana, dobbiamo im­parare da Gesù a trattarci con misericordia e a farci prossimo».

«Camminare per le vie della città e di questo quartiere» nella compa­gnia di Gesù Eucaristia «vuole di­re seminare speranza duratura, che non delu­de, che genera letizia. E dalla speranza nasce la capacità di riconoscere nel volto di ogni no­stro concittadino un amico, indipendente­mente dalle sue reazioni. Dobbiamo essere dif­fusori di amicizia civica, anche in una società come la nostra dove convivono visioni del mondo così diverse, a volte in conflitto. Per questa speranza che Gesù dona a tutti, per que­sta amicizia civica, riceviamo la benedizione di Gesù». Così ha terminato il suo intervento, lo scorso giovedì 26 maggio, il cardinale Angelo Scola, davanti alla chiesa di San Giovanni Bono, quartiere Barona di Milano, dove si è con­clusa la celebrazione diocesana del Corpus Do­mini.


Foto archivio Siciliani-Gennari/SIR – Riproduzione riservata

L’Eucaristia, «Presenza viva della Misericordia del Padre», si è fatta incontro al «popolo in cammino» offrendosi come «dono della Trinità», «grazia di perdono», «sorgente di ogni miseri­cordia» e «segno di comunione nell’amore» che chiama al perdono, alla condivisione, alla fraternità. «Abbiamo percorso le strade di questo im­portante quartiere perché Gesù ci ha chiama­ti» ha detto Scola aprendo la sua riflessio­ne. «Siamo qui di fronte alla sorgente viva del­la vita. Gesù nel sacramento dell’eucaristia di­viene contemporaneo a ciascuno di noi, an­che a chi non lo sa». Ebbene: «Quale gratitu­dine e gioia per noi in questo camminare, sim­bolo del cammino della nostra vita, espres­sione del desiderio di abitare in pienezza que­sto quartiere, la nostra città metropolitana, la Chiesa, l’Europa, il mondo intero, e di abitar­lo - ha sottolineato l’arcivescovo - nelle sue contraddizioni e conflitti.»

«Amatevi come io vi ho amato, dice Gesù. Tut­te le fedi, pur nelle distinzioni, hanno a che fa­re con Gesù Cristo - ha spiegato poi Scola -. Siamo una sola famiglia umana, dobbiamo im­parare da Gesù a trattarci con misericordia e a farci prossimo». Ecco dunque «la grande im­portanza delle opere di misericordia corpora­le e spirituale» riscoperte in questo Anno San­to. «Questo gesto molto bello che abbiamo compiuto in meditazione e in silenzio - è sta­to quindi l’invito del cardinale -facciamolo per tutte le donne e gli uomini che vivono in questa nostra amata Milano. Come segno di speranza, perché in questa Eucaristia c’è il germe della nostra resurrezione».

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Cernusco sul naviglio, 30 maggio 2016