IN “CONSIGLIO”: EVANGELIZZARE È TESTIMONIARE LA GIOIA DEL VANGELO

Nella seduta di aprile del consiglio pastorale della nostra comunità pastorale sono state numerose le sollecitazioni emerse per la revisione e la programmazione delle future attività pastorali.

Sono davvero molte le sollecitazioni emerse nell'ultima seduta del consiglio pastorale della comunità pastorale, riunitosi lo scorso 12 aprile per riflettere sulla revisione e programmazione dell'attività del prossimo anno pastorale, alla luce di un corposo strumento preparatorio che richiamava alcuni passi delle lettere pastorali del cardinale Martini e ampi stralci dell'Evangelii gaudium di Papa Francesco.

Gli interventi, numerosi e incisivi, hanno posto l'accento su alcuni aspetti della vita della nostra comunità pastorale: dall'annuncio cristiano alle relative proposte ed alle modalità di linguaggio e di accoglienza delle persone, dalla formazione degli adulti al modo di partecipare e di vivere le celebrazioni, sia quelle dei tempi forti che durante il resto dell'anno. Le diverse sensibilità dei membri del Consiglio, se da una parte hanno posto in evidenza la necessità di una proposta di annuncio che s’incarni nel vissuto delle persone, dall'altra hanno confermato la validità delle proposte già presenti di catechesi, di ascolto della Parola e di adorazione eucaristica, particolarmente apprezzata in questo anno giubilare. Questo è il nutrimento che deve sostenere e alimentare la crescita del cristiano adulto, chiamato a testimoniare la fede non solo all'interno della comunità ma dove vive e si incontra la gente: al lavoro, nella scuola, nelle strade, ecc. Per fare questo occorre però percepire la bellezza dell'annuncio cristiano che abbiamo ricevuto in dono, diventando da cristiani "precettati" per compiere determinate attività all'interno della comunità, a "mandati", pienamente consapevoli del proprio ruolo di laici a servizio della comunità cristiana per l'annuncio del Vangelo, dentro e fuori la comunità. Un ruolo che si deve rafforzare sempre più, vista la crescente carenza di sacerdoti.


Foto archivio SIR (riproduzione riservata)

Particolare attenzione è stata posta alla necessità di saper coniugare il Vangelo con la vita quotidiana, aiutando a leggere quanto accade ogni giorno alla luce della Parola, per non rischiare di ampliare il divario tra fede e vita. Va da sé che è necessario programmare tenendo ben presente la ricchezza, l'abbondanza e nello stesso tempo la complessità della nostra comunità pastorale, dove attività e iniziative radicate nella tradizione devono saper "parlare" anche oggi, e dove bisogna sperimentare linguaggi nuovi per accogliere chi si affaccia alle nostre comunità - anche gli stranieri, con i loro valori - facendo dei diversi gruppi un luogo aperto, accogliente, dove si possa provare la gioia di essere cristiano. Essere testimoni di questa gioia diventa l'annuncio più credibile.

Nel prossimo incontro, già fissato per il 10 maggio, si scenderà nel concreto, iniziando a stendere un calendario pastorale che tenga conto dei destinatari (bambini e famiglie, adolescenti, giovani, adulti e anziani), delle loro attese e bisogni, e della miniera d'attività da coordinare ed organizzare, evitando gli inutili doppioni. È prevista, infine, la verifica degli orari delle Messe, dopo questo periodo di sperimentazione.

La segreteria

Cernusco sul Naviglio, 27 aprile 2016