PROPOSTA L’INTITOLAZIONE A MARGHERITA HACK DELLA SCUOLA DI PIAZZA UNITÀ D’ITALIA

La proposta, approvata dal consiglio d’istituto in marzo, ha ricevuto anche il parere favorevole dell’amministrazione comunale. Una scelta che non ci convince per l’aperta professione di ateismo della nota astrologa.


Scuola di Piazza Unità d’Italia

L’istituto comprensivo di Piazza Unità d’Italia presto potrebbe portare il nome di Margherita Hack. Questa è l’indicazione data nello scorso marzo dal consiglio d’istituto. Ora ha ricevuto anche il parere favorevole dell’amministrazione comunale, con questa motivazione: “Considerato che Margherita Hack è stata un’astrofisica e divulgatrice scientifica, nonché prima donna italiana a dirigere l’Osservatorio Astronomico di Trieste portandolo a rinomanza internazionale, e che la memoria del suo costante e instancabile impegno profuso nella ricerca scientifica, a servizio della società, è da considerare un importante richiamo ed uno straordinario esempio di dedizione e coerenza per tutti”.

Da quanto ci risulta, la scelta all’interno dell’istituto non ha trovato tutti d’accordo, non tanto sull’indiscussa fama di scienziata e di organizzatrice della nota astrologa, quanto piuttosto per l’aperta professione di ateismo che l’ha sempre accompagnata.

«Un merito, se non altro, va riconosciuto a Margherita Hack: non ha mai fatto mistero delle sue opinioni. Né tanto meno – ha scritto Alessandro Zaccuri su Avvenire del 29 giugno 2013 - ha cercato di dissimularle per compiacere l’interlocutore. Anche e specialmente in materia di fede, argomento per il quale provava scarsissimo interesse, ma verso il quale negli ultimi aveva assunto un atteggiamento battagliero e non di rado schematico. Entrata a far parte del nutrito drappello di “presidenti onorari” dell’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti (Uaar), aveva adattato il suo spiritaccio toscano agli standard dell’associazione, che purtroppo non si segnala per sottigliezza speculativa.» L’astrofica, in una sua uscita, paragonò «la fede in Dio a quella in personaggi di fantasia come Babbo Natale e la Befana (roba da bambini, insomma, da abbandonare quando scocca l’età adulta)».

Rispettiamo, naturalmente, la decisione assunta dagli organi scolastici dell’istituto di Piazza Unità d’Italia e dall’amministrazione comunale. Questo però non ci impedisce di manifestare un netto e legittimo dissenso verso questa scelta. Sarebbe stata auspicabile un’intitolazione maggiormente rispettosa della sensibilità religiosa della maggioranza dei Cernuschesi, tenuto conto che si tratta di una scuola, un luogo di educazione e formazione delle nuove generazioni. Senza dimenticare che ci potevano essere anche personalità cernuschesi meritevoli di questa intitolazione.

Spetterà all’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, per rendere definitiva la proposta, ottenere, dai competenti uffici ministeriali, la necessaria autorizzazione per l’intitolazione di luoghi pubblici a personaggi contemporanei, in considerazione dei meriti dagli stessi conseguiti, deceduti da meno di dieci anni. Margherita Hack, infatti, è morta nel 2013.

Cernusco sul Naviglio, 15 giugno 2017