AGRATE: “TAVOLA CONDIVISA” CON 92 MIGRANTI

L’iniziativa è stata lanciata dal Comune e dalle tre par­rocchie della comunità pastorale "Casa di Betania" (Agrate Brianza, Omate e Caponago). 46 famiglie hanno accolto 92 migranti africani ospitati in città.

Per 92 dei 115 immigrati in atte­sa di un permesso di sog­giorno ospitati ad Agrate Brianza, nell’ex casa cantoniera lungo la provinciale 121, sabato 19 marzo si sono aperte le por­te di 46 famiglie, che hanno aderi­to all’operazione "Tavola condivisa" lanciata dal Comune e dalle tre par­rocchie della comunità pastorale "Casa di Betania" (Agrate Brianza, Omate e Caponago). Le famiglie ospitanti si sono ritrovate in oratorio, dove ciascuna ha incontrato i due immigrati che poi ha accolto nella propria casa per la cena. La serata si è quindi conclusa nuovamente in oratorio per il saluto finale.

«Un’ulteriore op­portunità per le famiglie di Agra­te e di Omate per conoscere questi ragazzi - ha detto il parroco don Mau­ro Radice ad Avvenire - che da diversi mesi incon­trano per le strade, frequentando alcuni momenti comunitari nell’oratorio». È la risposta di una comu­nità che nei mesi scorsi ha vissuto con una certa diffidenza la scelta della prefettura di Monza di dare un tetto provvisorio a oltre cento giovani, la gran parte in fuga dall’Africa, inviandoli in que­sta cittadina.


Accoglienza profughi (foto archivio: Siciliani – Gennari / SIR. Riproduzione riservata)

«Oggi Agrate li vede impegnati a la­vorare in alcuni stabili pubblici – ha dichiarato, sempre ad Avvenire, l’assessore ai servizi sociali Car­men Collia -, li incontra e li saluta per la strada, ricevendo sempre un grande sorriso. Mai uno screzio, mai fatti che abbiano potuto dar adito a proteste. Anzi sono loro che accompagnano le nonnine a far la spesa. E che sono accanto ai bam­bini con il piedibus. Gli agratesi si sono abituati a vederli all’opera in servizi utili: verniciare le cancellate degli edifici pubblici e delle scuole, piantumare le aiuole o impegnati nei tornei sportivi organizzati in o- ratorio. Momenti di vita collettiva per rimuovere l'ingiustificata pau­ra, per accrescere l’amicizia». Gli immigrati ogni giorno sono anche impegnati nello studio dell’italiano. Inoltre, hanno la possibilità di vedere film in lingua madre.

Un gruppo di un decina di giovani, fra i 20 e i 25 anni, stanno invece preparando una pièce che porteranno in scena nella serata di sabato 14 maggio durante l’annuale "Festa dei popoli". (fonte: Avvenire, 16 marzo 2016)

Cernusco sul Naviglio, 29 marzo 2016