BOCCIATA LA LEGGE REGIONALE SUI LUOGHI DI CULTO
Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha annunciato la bocciatura, da parte della Corte costituzionale, della legge lombarda sui luoghi di culto.
La legge, varata della Regione Lombardia circa un anno fa, contiene una serie di norme urbanistiche particolarmente restrittive per la costruzione di nuovi luoghi di culto. Il testo era stato impugnato dal Governo davanti alla Corte Costituzionale, perché secondo l'esecutivo violerebbe diversi articoli della Costituzione, tra cui i principi di uguaglianza dei cittadini e delle confessioni religiose. Le motivazioni della decisione della Consulta si conosceranno nelle prossime settimane e solo dopo il governatore Maroni, come ha già annunciato, presenterà un nuovo testo di legge per regolare la costruzione di luoghi di culto.
“La nostra preoccupazione – ha detto il neopresidente della Corte costituzionale, Paolo Grossi, a parziale spiegazione della decisione - è essere custode dei diritti fondamentali: il nucleo essenziale della sentenza poggia sull’evitare discriminazioni, come è sembrato alla Corte che ci fossero nella legge”
Preghiera in una moschea (foto:
archivio SIR)
“Era inevitabile che finisse così, grazie a Dio siamo ancora in uno stato di diritto. È una legge da repubblica delle banane”. È quanto ha dichiarato Paolo Branca, docente di Lingua e Letteratura araba all’Università Cattolica e responsabile del dialogo con l’Islam per la Diocesi di Milano, che poi ha aggiunto: “Fare una legge per bloccare chi non ci sta simpatico equivale a legittimare un’ingiustizia. Avevano posti dei paletti tali (ad esempio sui metri quadrati di superficie) da finire con l’ostacolare tutte le confessioni religiose, anche se è evidente che la legge riguardava soprattutto i musulmani.” In particolare al professor Branca della legge bocciata non piace “il ricorso a un referendum tra cittadini prima di dare il via libera alla costruzione: è inconcepibile, una cosa assolutamente antidemocratica. Questa follia di far entrare lo Stato in un campo dove non deve entrare affatto: è profondamente sbagliata. Viviamo in un’epoca in cui prevalgono le reazioni emotive, siamo in una democrazia che non funziona.”
“A questo punto il presidente lombardo – ha commentato Avvenire - si trova di fronte a un bivio. O insistere con un provvedimento – peraltro necessario – che regolamenti in maniera restrittiva (si potrebbe dire anche punitiva) la costruzione di nuovi luoghi di culto, moschee in primis. Oppure trovare una strada che, accanto alle necessarie garanzie di sicurezza per i cittadini, sappia coniugare la possibilità di esercitare uno dei diritti fondamentali dell’uomo, quello di pregare il proprio Dio. Tra una scelta e l’altra corre la stessa differenza che c’è tra il fare propaganda e il governare.” (fonte: Avvenire, 25/02/2016)
Cernusco sul Naviglio, 29 febbraio 2016