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BUON ANNO, CON NUOVI STILI DI VITA!

Per contrastare i cambiamenti climatici che si sono prodotti e di cui stiamo vedendo in questi settimane le preoccupanti conseguenze, servono anche nuovi stili di vita. Strumenti che la gente comune ha nelle proprie mani per poter cambiare la vita quotidiana e anche per poter influire sui provvedimenti che i responsabili delle nazioni dovrebbero adottare.

La cappa di smog che avvolge, ormai da troppi mesi, anche la nostra città stenta a diradarsi. Le misure adottate in questi giorni, con il blocco del traffico, per abbassare i livelli di inquinamento, non sembrano dare i risultati sperati. Negli ultimi mesi del 2015 è emersa con tutta evidenza, anche a seguito della Conferenza del clima svoltasi a Parigi, la preoccupante situazione in cui versa il nostro pianeta.

“Dobbiamo essere tutti uniti nel cercare di trovare le soluzioni perché la salute è il bene principale sia a livello individuale che collettivo e va tutelata indipendentemente dal colore politico”: così si è espresso, lo scorso 28 dicembre, il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Walter Ricciardi, in un’intervista a Tv2000. “Il blocco totale del traffico o le targhe alterne - ha proseguito Ricciardi - sono strumenti utili ma da soli non possono bastare perché il problema ormai è strutturale. La situazione è eccezionale, 100 giorni senza pioggia non li avevamo mai visti negli ultimi anni, ma questi problemi sono diventati sistemici. C’è bisogno dunque di ridurre le emissioni dal traffico al riscaldamento domestico. Ma queste misure da sole non bastano, bisogna cambiare completamente la politica favorendo mezzi meno inquinanti”. E assumere tanti altri provvedimenti.

Dobbiamo essere consapevoli che per contrastare i cambiamenti climatici che si sono prodotti e di cui stiamo vedendo in questi settimane le preoccupanti conseguenze, serve, come abbiamo già scritto, anche una sensibilità personale, per almeno due ragioni: innanzitutto lo stile di vita e di consumo dei cittadini ha un forte impatto sull’ambiente; poi le decisioni e le sensibilità dei singoli, quando fanno massa critica, hanno influenza sulle politiche e sulle decisioni economiche.

Ecco allora l’importanza di assumere nuovi stili di vita. Che stanno diventando sempre più gli strumenti che la gente comune ha nelle proprie mani per poter cambiare la vita quotidiana e anche per poter influire sui cambiamenti strutturali che i responsabili delle nazioni sono chiamati ad attuare. I nuovi stili di vita vogliono far emergere il potenziale che ha la gente comune di poter cambiare la vita feriale mediante azioni e scelte quotidiane che rendono possibili cambiamenti, partendo a un livello personale per passare necessariamente a quello comunitario fino a raggiungere i vertici del sistema socio-economico e politico.


Servono, dunque, stili di vita che si pongano in un nuovo rapporto con le cose: da una situazione di servilismo alla relazione di utilità, dal consumismo sfrenato al consumo critico, dalla dipendenza all’uso sobrio e etico.


Stili di vita che coltivino un nuovo rapporto con le persone: recuperando la ricchezza delle relazioni umane che sono fondamentali per la felicità ed il senso della vita, costruendo rapporti interpersonali non violenti e di profondo rispetto della diversità, educando all’alterità non come minaccia ma come ricchezza, superando la solitudine della vita urbana con la bellezza dell’incontro e della convivialità.


Stili di vita che sviluppino un nuovo rapporto con la natura: dalla violenza ambientale al rispetto del creato, dalla mercificazione della natura alla relazione con “nostra madre terra”, dall’uso indiscriminato alla responsabilità ambientale.


Stili di vita che favoriscano un nuovo rapporto con la mondialità: passando dall’indifferenza sui problemi mondiali alla solidarietà e responsabilità, dalla chiusura e dal fondamentalismo all’apertura e al coinvolgimento, dall’assistenzialismo alla giustizia sociale, dalle tendenze nazionalistiche all’educazione alla mondialità.


Nuovi stili di vita che dovrebbero progressivamente allargarsi dalla sfera personale della vita alla dimensione comunitaria. A livello personale e familiare mediante pratiche e comportamenti quotidiani e possibili; a livello comunitario e sociale attraverso scelte e azioni collettive, coraggiose e profetiche; a livello istituzionale mediante decisioni che obbligano le varie istituzioni socio-economiche e culturali a scelte e cambiamenti strutturali.


Buon anno, con nuovi stili di vita!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 29 dicembre 2015